Arriva una brutta mazzata per tutti i tifosi di Formula 1 e in particolar modo per quelli italiani, che dovranno dire addio all’improvviso ad un’icona del Circus. Ormai è deciso
La classe regina del Motorsport deve sempre guardare avanti e mirare a miglioramenti continui nel segno della sicurezza e dello spettacolo. Di personaggi importanti ce ne sono ancora molti nel paddock, ma di piste storiche se ne trovano sempre meno. L’Italia in questa stagione ne vanta ancora due.
Siamo nel week end di Monza, quello più atteso per tutti gli appassionati italiani che guardano la Formula 1 con la passione di una volta, quella della marea rossa e del cuore con il Cavallino al centro. Roba da stadio calcistico, qualcosa che non esiste nel Motorsport per le altre scuderie e che rende la Ferrari unica e speciale, anche per i tifosi. Quest’anno non è andata bene nella prima gara in patria, visto che a Imola Hamilton ha centrato il quarto posto, ai piedi del podio e Charles Leclerc non ha fatto meglio del sesto posto.
La scuderia di Maranello proverà a rifarsi nell’Autodromo più famoso, dove il monegasco ha già vinto in due occasioni (2019 e 2024) e dove la Rossa detiene il record di vittorie (Michael Schumacher ne ha ottenute cinque in carriera come Lewis Hamilton). La speranza è di incrementare i record con un’altra prestazione di livello, davanti a tribune esaurite e al classico entusiasmo pazzesco.
Tra l’altro Monza e Imola non potranno far parte del calendario di Formula 1 ancora a lungo insieme. Il circuito Enzo e Dino Ferrari aveva rifatto capolino nel campionato durante il Covid, per l’impossibilità di viaggiare in Asia e in altre zone del mondo. L’Italia del Motorsport è stata brava a gestire la doppia gara, ma ora il sogno sembra essere arrivato al capolinea.
A parlare di questo è stato anche il capo della F1 Stefano Domenicali, amministratore delegato del Formula One Group ed ex team principal della Ferrari. Alla vigilia dell’appuntamento italiano ha spiegato: “È necessario creare una cornice accogliente per gli spettatori e dall’8 settembre, il giorno successivo alla gara, l’organizzazione deve reagire perché c’è una marea di opere da realizzare“. Il riferimento è all’ammodernamento dell’Autodromo e a tutte le opere da realizzare. Poi a proposito della permanenza di Imola, Domenicali ha spiegato: “L’anno prossimo entrerà Madrid, poi abbiamo le proposte di Portogallo, Turchia e Germania, con Hockenheim. Abbiamo trattative a medio e lungo termine con il Ruanda e il Marocco“.
Questo per il Ceo della F1 è quasi una pietra tombale per le ambizioni del circuito del Santerno: “A malincuore, vedo difficile un ritorno di Imola. In Italia c’è una situazione per cui l’Aci può investire su un solo Gran Premio e giustamente è stata data priorità a Monza“.
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