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Truffa Rc auto, panico in Italia: cosa sta succedendo

Una nuova truffa sta scuotendo il mondo delle assicurazioni auto: falsi operatori e QR code stanno svuotando i conti di ignari automobilisti.

Ormai le truffe online sono diventate un vero e proprio incubo. Come funghi dopo la pioggia, spuntano sempre nuovi metodi per raggirare la gente. L’ultima trovata dei truffatori fa davvero rabbrividire per la sua semplicità ed efficacia.

A Piacenza, la squadra mobile ha smascherato due calabresi che si fingevano operatori assicurativi. Niente di più semplice: una telefonata, qualche chiacchiera rassicurante, e poi l’invio di un QR code per il pagamento. Ed ecco che il gioco è fatto – i soldi spariscono nel nulla e della polizza non c’è nemmeno l’ombra.

Quando la tecnologia diventa un’arma

La vicenda di Piacenza non è isolata. Gli investigatori della squadra mobile hanno avuto il loro bel da fare negli ultimi giorni. Tra arresti e denunce, il bilancio è piuttosto pesante. Prima hanno messo le manette a un ventisettenne albanese, condannato per spaccio. Un arresto che si aggiunge ad altri dieci nelle ultime due settimane – mica male come risultato.

Quark Code, il trucco che ti inganna derapateallaguida.it

Poi c’è stata la storia di quella ragazza milanese, appena ventunenne. Una che di guai ne ha già combinati parecchi. L’hanno beccata alla stazione di Piacenza, nonostante avesse il divieto di mettere piede in città. Non era la prima volta che dava problemi: aveva già aggredito poliziotti e personale sanitario in due occasioni diverse.

Ma torniamo alla truffa del QR code, che è la vera chicca di questa storia. I due truffatori calabresi hanno escogitato un sistema davvero furbo. Chiamavano gli automobilisti fingendosi agenti assicurativi. Tutto sembrava perfettamente normale: la telefonata professionale, le spiegazioni dettagliate sul rinnovo della polizza, persino quel QR code che ormai siamo abituati a vedere ovunque. Chi mai potrebbe sospettare qualcosa?

La vittima, convinta di star rinnovando la propria RC auto, scansionava il codice e faceva il pagamento. Solo che i soldi, invece di finire alla compagnia assicurativa, prendevano una strada molto diversa. E il malcapitato si ritrovava non solo con il conto alleggerito, ma anche senza assicurazione valida.

È incredibile come questi truffatori riescano sempre a stare un passo avanti. Sfruttano la nostra familiarità con la tecnologia, la fiducia che ormai riponiamo nei pagamenti digitali. E colpiscono proprio dove fa più male: le assicurazioni auto, quelle che per legge dobbiamo avere. La squadra mobile sta facendo un ottimo lavoro, ma questa storia deve far riflettere. In un mondo dove basta un click per perdere i propri risparmi, forse è meglio fare un salto in agenzia. Costa qualche minuto in più, ma almeno si dorme sonni tranquilli.

Antonio Pinter

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