Una rivelazione sorprendente di Max Verstappen sta facendo parlare in queste ore, in attesa della ripresa del mondiale di Formula 1.
Il mondiale di Formula 1 2024 sembrava indirizzato, per la quarta volta consecutiva, in direzione Red Bull. Più precisamente nelle mani di Max Verstappen, il campione in carica della classe regina automobilistica. L’olandese però ha visto complicarsi la vita in queste ultime settimane, per un calo di rendimento della sua vettura e per l’ascesa della McLaren, che sta facendo incetta di vittorie e punti.
Nonostante alcuni gran premi non ben gestiti, Verstappen resta il leader solitario della classifica piloti, con 52 punti di vantaggio sul suo primo inseguitore, il britannico Lando Norris. Il quarto titolo di seguito si avvicina dunque per il classe ’97, che vuole puntare al record assoluto detenuto dal tandem Schumacher-Hamilton, che in carriera hanno portato a casa sette titoli mondiali.
Intanto in questi giorni sta iniziando a vedere la luce un documentario prodotto da Viaplay e dedicato all’ormai prossimo decennale di Max Verstappen come pilota di Formula 1. Infatti il suo debutto alla guida della Toro Rosso risale al 2015, mentre la sua avventura con la scuderia principale Red Bull è cominciata nell’anno successivo, con un esordio che in pochi potranno dimenticare.
Gli appassionati di F1 ricorderanno benissimo il debutto in Red Bull di Max Verstappen, che poche settimane prima era stato promosso nel team di Brackley dopo la partenza pessima di Daniil Kyvat, retrocesso a sua volta alla Toro Rosso. Il debutto fu nel maggio 2016, quando l’olandese fu lanciato in pista nel gran premio di Catalogna.
Un esordio scintillante, visto che Verstappen riuscì a trionfare, sfruttando il ritiro simultaneo delle Mercedes di Hamilton e Rosberg, tenendo testa a piloti ben più esperti di lui ed entrando di fatto nella storia dell’automobilismo come più giovane pilota (a neanche 19 anni di età) a vincere un gran premio nella classe regina.
Nel documentario già citato, Max ha ricordato quel debutto clamoroso, scovando anche un retroscena: “La promozione in Red Bull sarebbe dovuta avvenire nel 2017, era già tutto deciso. Ma fu un bene cominciare l’anno prima. È stato anche una sorta di sollievo quando il giorno dopo la gara di Sochi mi hanno detto che sarei dovuto andare prima a Graz, da Helmut Marko, e poi in Inghilterra”.
Sulla gara di Barcellona: “In pochi credevano ciecamente in me, fui fortunato e bravo a sfruttare l’occasione e vinsi subito. Il weekend dopo andò meno bene a Montecarlo, ma nessuno se lo ricorda perché è la vittoria che resta nella storia”. Un debutto che non poteva non rappresentare un segnale chiaro del suo futuro luminoso.
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