Max Verstappen saluta la red Bull per trasferirsi in un’altra scuderia: l’ammissione del dirigente è davvero clamorosa
Il primo posto nella classifica piloti è ancora lì, i 52 punti di vantaggio sono però un margine sempre più esiguo a sei Gran Premi dalla fine del mondiale (senza considerare le tre gare Sprint). Max Verstappen sta vivendo il suo mondiale più anomalo: sembrava essere già in tasca dopo la prima parte del campionato, poi il ribaltamento clamoroso ed improvviso.
La Red Bull non è più la monoposto velocissima di qualche mese fa, anzi; ha perso competitività ed ora è addirittura attaccata da Ferrari e Mercedes che con gli sviluppi portati durante l’anno si sono avvicinati alla scuderia anglo-austriaca. Chi sembra di un altro Pianeta è invece la McLaren: la scuderia di Woking ha fin qui mostrato tutto il suo potenziale con una monoposto che al momento è di gran lunga la più veloce in pista.
Una bella notizia per Norris che sogna la clamorosa rimonta sull’avversario, con la McLaren che dopo aver raggiunto il primo posto nella classifica Costruttori vuole ora anche la supremazia in quella piloti. Un incubo per Verstappen che vede in serio pericolo il suo quarto titolo quando sembrava già in tasca.
Se le scuderie sono concentrate sul finale di stagione e sulla prossima annata, in molti sono già proiettati al 2026. Il motivo è semplice: sarà l’anno della rivoluzione, con il nuovo regolamento che entrerà in vigore. Dubbi e perplessità, ovviamente, attanagliano tutti i Costruttori, a partire dalla renault che ha deciso di affidarsi ai propulsori Mercedes per tornare competitiva con l’Alpine fino all’Audi che invece entrerà in gioco con Mattia Binotto team principal.
Una sfida per tutti, anche per la Red Bull che sarà motorista per la prima volta nella sua storia, seppur con l’aiuto della Ford. Helmut Marko, consulente della scuderia anglo-austriaca, ha toccato proproio questo argomento in un’intervista a Motorsport-Magazine. “Siamo messi bene al momento sulle informazioni in nostro possesso ma il progetto è nuovissimo e possono fare la differenza la benzina e le batterie. Saremo veloci e non penso che Ferrari o Mercedes possano dominare” ha sottolineato.
Marko, poi, ha affrontato il “problema” Verstappen. “I contratti dei piloti di vertice – ha sottolineato Marko – hanno clausole di uscita basate sulle performances della monoposto. Il pilota se non è contento di qualcosa – ma vale anche per la squadra – può lasciare prima della fine del contratto” ha spiegato Marko portando come esempio quanto accaduto con Vettel nel 2013 “quando il team è andato in declino“.
“Non credo che verrà nel mio ufficio Max, sarà già in un’altra monoposto” ha poi risposto con una battuta all’ipotsi di un Verstappen nel 2026 andare a lamentarsi con Marko, segnale evidente di come l’olandese possa lasciare il Team in caso di monoposto non competitiva.
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