Brutta notizia per un colosso dei motori, con la chiusura dei battenti che sembra ormai prossima e servirà una svolta per evitare il peggio.
Non è di certo il momento migliore per il mondo dei motori, con tante aziende che stanno facendo i conti con una crisi che non lascia scampo a nessuno. Anche nazioni come la Germania non sono tranquille, con tante realtà che danno vita a dei materiali accessori che purtroppo si trovano nelle condizioni di dover chiedere aiuto.
Quando si decide, da parte delle istituzioni, di dare forma a una rivoluzione così importante come quella che porterà alla produzione di sole auto elettriche a partire dal 2035, non si può non tenere in considerazione il fatto che si debbano dare delle alternative non solo ai clienti, ma anche a chi lavora nel settore.
I problemi sono dunque evidenti anche per tutte quelle aziende che lavorano con i grandi colossi e si deve fare di tutto per fare in modo che si eviti il peggiore. Purtroppo i problemi dell’elettrico si riflettono soprattutto su chi aveva puntato moltissimo su questa tecnologia, con i problemi finanziari che sono tristemente sotto gli occhi di tutti.
Se c’è un aspetto nel quale nessuno ha può salvare l’elettrico è sicuramente il parametro dell’autonomia. Questa infatti è un limite evidente, con una ricarica che permette infatti di compiere un numero di chilometri che per tutti coloro che lavorano non può di certo essere considerato come sufficiente.
Per questo motivo si è trattato senza dubbio di un grosso azzardo il fatto di aver puntato su di un’azienda che produce unicamente dei camion elettrici. Questa però è stata l’idea che è giunta negli USA dalla Nikola Motors, una società che ha fatto parlare moltissimo di sé per quella che è a tutti gli effetti una decisione nettamente controtendenza.
La situazione economica, stando a quello che ripota Bloomberg, è però al momento davvero molto complicata, considerando infatti come vi sia un ammanco economico di 198,3 milioni di Dollari a fine settembre 2024, il che comunque è un sensibile passo avanti rispetto ai 464,7 milioni di fine 2023. Non sono mancati dunque grossi sforzi per migliorare la situazione, ma ancora oggi non la si può di certo definire come rosea. Bloomberg sottolinea come la liquidità è disponibile solo fino ad aprile 2025, con le opzioni che, come riporta Reuters, è quella di una vendita o di una partnership, per evitare il tracollo.
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