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Un altro mito dell’automobilismo chiude i battenti, ha dichiarato bancarotta: disperazione tra i dipendenti

Pubblicato da
Davide Russo

Nell’industria dell’Automotive vi sono diversi brand che sono piombati in una crisi senza precedenti. Scopriamo che fine ha fatto un major delle quattro ruote.

Per produzioni che funzionano alla grande vi sono altrettante realtà che sono finite in una strada senza uscita. Il mercato attuale delle quattro ruote propone vetture sempre più omologate e con elementi in comune tra più brand. I colossi dell’Automotive hanno monopolizzato l’attività produttiva, creando un impatto negativo su piccole e medie imprese che facevano affari d’oro in passato.

Gli specialisti conosceranno il marchio Recaro. La holding tedesca, in qualità di società madre del Recaro Group, detiene il brand Recaro e le società operative indipendenti Recaro Aircraft Seating che si occupa di sedili per aeromobili e Recaro eGaming che produce sedili per gamer. L’azienda ha una storia antichissima, essendo stata creata il 1° ottobre 1906 da Wilhelm Reutter come Stuttgarter Carosserie und Radfabrik.

Nel 1909, il fratello di Wilhelm, Albert Reutter, divenne socio e direttore commerciale della società. I primi progetti furono rivoluzionari. Il 24 luglio 1909 fu depositato il brevetto per un tetto pieghevole per veicoli a motore. In sostanza a Stoccarda avevano già in mente il concetto costruttivo delle automobili decappottabili. Cominciò così un percorso di produzione di allestimenti interni per carrozzerie, adottate da top brand quali Daimler.

Nei decenni successivi la Recaro si specializzò nella creazione di carrozzerie per limousine, collaborando anche con Porsche. Reutter ricevette persino l’ordine di produrre il prototipo Volkswagen pre-serie VW 303. Solo negli anni ’50 l’azienda depositò un brevetto per un raccordo a cerniera per sedili imbottiti con schienale regolabile.

La fine della Recaro

Nel corso della sua storia il marchio ha collaborato con i più grossi major del mercato, rendendo speciali decine di migliaia di vetture sportive. Nell’automobilismo sono divenuti un punto di riferimento. Purtroppo l’azienda è finita in difficoltà economiche serissime e il management ha depositato presso il tribunale distrettuale di Esslingen (Baden-Württemberg) l’istanza di fallimento. Il problema è rappresentato anche dai major cinesi.

La brutta fine della Recaro (Ansa) Derapate.allaguida.it

Un colpo al cuore per gli appassionati di Automotive. Il giudice ha decretato il regime di amministrazione controllata, nominando un amministratore provvisorio che dovrà esaminare la situazione economica della Recaro e supervisionarne la gestione. I 215 dipendenti attualmente in forza all’azienda teutonica sono nel panico. Se il settore aeronautico, ferroviario e del gaming segue logiche diverse, le vetture sportive stanno, velocemente, sparendo e con esse verranno fatti fuori tanti marchi di qualità come Recaro.

Davide Russo

Laureato in Giurisprudenza, appassionato delle leggi dei motori. Davide ha iniziato a collaborare con diversi web magazine italiani, spaziando dal Motorsport all’Automotive, con un occhio alle innovazioni e l’altro alle curiosità storiche. Ha un pensiero che è diventato uno stile di vita: “I believe that everyone has a calling, motorsport is my true passion!”.

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