Usufruire di un’esenzione per l’assicurazione auto può essere provvidenziale, chi aveva questo privilegio ora dovrà pagare.
Ogni possessore di una vettura sa bene come sia tenuto a due obblighi specifici, anche se nascono per scopi differenti, l’assicurazione auto e il bollo. La prima consente di sentirsi tutelati qualora si dovesse essere coinvolti in un incidente, anche se si dovesse essere responsabili, è infatti compito della compagnia a cui si decide di affidarsi rimborsare l’altro utente coinvolto, a fronte di un piccolo aumento del premio da pagare. Il secondo, invece, è una tassa di possesso, per questo è dovuto anche se si dovesse tenere la vettura ferma per mesi in garage.
Pur trattandosi di situazioni piuttosto rare, usufruire di un’esenzione che può consentire di evitare di pagare almeno una delle due somme non può che essere provvidenziale, a maggior ragione in un periodo come questo in cui le spese da gestire sono sempre di più. Ora però alcune categorie di utenti che ne avevano diritto dovranno mettersi il cuore in pace e saldare comunque l’importo.
Assicurazione auto: l’ultima novità è davvero negativa
Trovare un modo per risparmiare non fa certamente male a nessuno, a maggior ragione quando si tratta di assicurazione auto e si ha la necessità di sentirsi tutelati il più possibile. Spesso, infatti, non ci si accontenta di una RC di base, ma si vogliono inserire una serie di clausole aggiuntive tenendo conto delle situazioni più frequenti, ma che fanno lievitare il prezzo. Basti pensare ad esempio a quella per gli eventi atmosferici, che consente di avere un indennizzo in caso di grandine, ma anche a quella per gli atti vandalici, qualora si dovessero subire conseguenze in caso di manifestazioni.
Fino ad ora c’era però un caso specifico che poteva permettere di evitare di pagare, ma adesso non sarà più così. Il riferimento è ai veicoli fermi, situazione che permetteva di non sottoscrivere alcuna polizza, mentre il bollo risultava essere comunque obbligatorio. Ci si poteva così considerare esenti se il mezzo risultava fermo per mesi in garage o davanti a casa, mentre adesso le norme sono cambiate.
Tutto è avvenuto grazie a una direttiva europea risalente al 2019, che si è deciso di applicare anche da noi. Non è difficile individuare quali possono essere le motivazioni alla base: si parte dal presupposto che un veicolo possa arrecare danni, anche quando non circola, per questo diventa necessaria l’assicurazione per la responsabilità civile. Non vengono fatte differenze, come rilevato nelle modifiche introdotte nel Codice delle assicurazioni private, sulla base delle “caratteristiche del veicolo, dal terreno su cui è utilizzato e dal fatto che sia fermo o in movimento”. Il principio vale anche per “i veicoli utilizzati soltanto in zone il cui accesso è soggetto a restrizioni”.
Le uniche eccezioni prendono in considerazione i veicoli fermati o sequestrati dalle autorità, quelli demoliti o ritirati e quelli non funzionanti perché non hanno parti considerate essenziali, quali il motore. Il massimo che può essere concesso per chi deve mettersi in regola è quello di sospendere la polizza, in accordo con la propria compagnia, ma per un periodo massimo di dieci mesi.
Chi non dovesse rispettare la normativa va incontro a sequestro del mezzo decurtazione dei punti sulla patente e 866 euro di multa, ridotti e 606,20 per chi paga entro cinque giorni. Guidare un veicolo senza assicurazione auto porta la sanzione a 1.299 euro.