Abbiamo avuto modo di testare in prima persona la BYD Dolphin Surf e questa citycar presenta diversi aspetti molto interessanti.
Aereo da Milano alle 8.30 del mattino, con partenza da Brescia in macchina e sveglia all’alba, arrivo a Fiumicino, traversata verso il Foro Italico, conferenza stampa, test drive e ritorno a casa con il Frecciarossa delle 17.20 per Milano Centrale e ritorno a Brescia, tutto per testare la BYD Dolphin Surf. Ne è valsa la pena? Assolutamente sì.
La location del Foro Italico ha reso il tutto ancora più affascinante e gli ha dato quel tocco di maestosità che non guasta mai in certe occasioni. Partiamo però dai dati e da quei numeri freddi che non dicono tutto, ma che servono per inquadrare più da vicino la vettura con la quale si ha a che fare.
Si tratta di una citycar da 399 cm di lunghezza, una larghezza da 172 cm e un’altezza da 159 cm. Un perfetto connubio tra la necessità di avere un’auto compatta per la città, ma che allo stesso tempo possa essere comoda e con spazi ben distribuiti per tutti cinque passeggeri che si trovano al proprio interno.
Il motore basilare è da 65 kW, mentre per la versione Comfort è da 115 kW, con questa variante che permette di passare da 0 a 100 km/h in 9,1 secondi. Il prezzo di partenza della variane basilare è di 18.990 euro, ma che si trasforma in soli 16.660 nel caso in cui si richiedesse il finanziamento, con mini rate da 99 euro al mese. Ora però c’è da capire quali sono le sensazioni alla guida.
BYD Dolphin Surf: perfetta per la città ma due piccoli appunti
Non appena si entra nella Dolphin Surf si nota subito una grande attenzione ai particolari, ma c’è subito un piccolo appunto da dover fare. Aprendo la portiera ho subito apprezzato i dettagli e le finiture dei sedili, sicuramente migliori della maggior parte delle altre citycar peccato però…che li abbia trovati un po’ più scomodi rispetto alla concorrenza, con i cuscinetti laterali un po’ troppo alti, comportando così un senso di ristrettezza.

Nulla comunque di particolarmente preoccupante, con la vettura che si guida molto facilmente. Curiosa la scelta di far diventare verticale il sistema infotainment una volta che si accende l’auto, mentre rimane orizzontale intanto che è ferma. Girare nelle piccole strade cittadine della Capitale con questa vettura risulta però pratico e semplice, con un volante che risulta rigido il giusto, senza essere pesante, ma allo stesso tempo nemmeno troppo leggero: ottima scelta.
Davvero molto bene anche il sistema di sicurezza, tanto è vero che il sistema richiama all’attenzione il guidatore anche nel momento in cui si stanno guardando gli specchietti laterali per controllare se stanno passando altre auto, con il sistema che immediatamente esclama “Keep your eyes on the road”, non vi è ancora la voce in italiano.
Buona la ripresa del motore: attenzione alle quattro frecce
Non vi è stato modo di testare l’auto in strade ad alta percorrenza, ma non è di certo quello il suo habitat naturale, ma in certi punti dove era possibile, il motore ha dimostrato di rispondere presente. Eccellente per poter spuntare negli stop e con un propulsore elettrico che risponde presente all’occorrenza.

Un piccolo dettaglio che ho trovato scomodo e poco funzionale per quanto riguarda le quattro frecce. Al posto che il classico pulsante si è deciso di utilizzare una sorta di paletta, come per tutti gli altri tasti, e per attivarlo si deve alzare o abbassare. Il senso delle quattro frecce è però legata a un’emergenza e a un uso immediato e da questo punto di vista è molto meglio il classico pulsante. Complessivamente però si può dire che è un’auto perfetta soprattutto per chi sta cercando una seconda auto per viaggi brevi nelle città, con il rapporto qualità/prezzo che è indubbiamente eccellente.