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Addio agli incentivi ma apertura alle aziende: il piano del governo e la risposta di Stellantis

Nuova idea del governo italiano, con dichiarazioni da parte del ministro Urso. Nuove risorse per l’industria dell’automobile. Ecco tutti i dettagli

No, non torneranno gli incentivi auto, meglio noti come ecobonus. Lo annunciato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante il recente “Tavolo Stellantis” del 14 novembre al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). Secondo lui, infatti, gli ecobonus non sarebbe la soluzione alle problematiche del settore automobilistico e, anzi, sarebbero troppo onerosi per lo Stato: “Sarebbe come svuotare un oceano con dei secchielli” ha affermato il ministro. Il governo ha dunque scelto di non portare avanti i contributi all’acquisto per gli italiani, ma ha invece deciso di puntare su forme di aiuto direttamente per le imprese, così da stimolare la produzione nazionale.

Il governo sposta l’attenzione dunque sull’offerta e non più sulla domanda, con l’obiettivo di potenziare la filiera produttiva. Attraverso la prossima manovra finanziaria verrà incrementato il fondo dedicato, destinato principalmente a supportare le imprese per migliorare la capacità produttiva e per adottare tecnologie innovative. Il ministro ha poi sottolineato che quest’anno il governo ha investito oltre un miliardo di euro in collaborazione con Stellantis, ma, al contrario delle previsioni, la produzione non è migliorata: “Non riproporremo più l’ecobonus e destineremo tutte le risorse a sostegno degli investimenti delle imprese del settore”.

Ovviamente, al centro della discussione c’è stata Stellantis, multinazionale principale del settore automobilistico italiano. Il governo ha chiesto all’azienda di fornire un piano industriale chiaro e dettagliato per ogni stabilimento nel territorio nazionale, che preveda un significativo aumento degli investimenti nel Bel Paese. Urso ha anche ribadito che tutelare l’industria dell’auto e i posti di lavoro è una priorità per il sistema italiano. Non si è fatta attendere la risposta della vicepresidente comunicazione di Stellantis, ovvero Daniela Poggio, che ha dichiarato che l’azienda ha già preparato un piano per l’Italia e che punta a mantenere la sua centralità: “Il piano Dare Forward 2030 prevede che si arrivi alla decarbonizzazione completa entro il 2038 e che ci sia un’offerta di veicoli elettrici del 100% in Europa entro il 2030”.

Stellantis, il piano per gli stabilimenti italiani

Giuseppe Manca, il responsabile delle Risorse Umane di Stellantis Italia, ha rassicurato tutti durante l’incontro: non sono previste chiusure di altri stabilimenti in Italia, né licenziamenti collettivi. Manca ha poi fornito altri dettagli sui modelli che saranno prodotti nei prossimi anni e in quali stabilimenti.

Stellantis, il piano per gli stabilimenti italiani – (Foto ANSA) – derapate.allaguida.it

Ecco il piano dettagliato:

  • Melfi: nel 2025 inizierà la produzione della DS e della Jeep Compass elettrica, poi nel 2026 un’altra DS e una nuova Lancia Gamma.
  • Cassino: le versioni elettriche di Alfa Romeo Stelvio (2025) e Giulia (2026), oltre a un nuovo modello e alla Maserati Grecale entro il 2030.
  • Pomigliano d’Arco: continuerà a produrre la Fiat Panda fino al 2029, insieme all’Alfa Romeo Tonale e alla Dodge Hornet fino al 2027.
  • Mirafiori: confermato il ritorno della 500 in versione ibrida e con una nuova batteria per la versione elettrica, oltre allo sviluppo del Mirafiori Automotive Park 2030, dedicato alla produzione di cambi e carrozzerie.

Poi, in linea con l’obiettivo di supportare il settore automobilistico su scala europea, Urso ha proposto di creare un piano industriale a livello comunitario, con incentivi all’acquisto che siano duraturi e non più momentanei. Questa misura potrebbe contribuire a stabilizzare la domanda nel lungo periodo e a sostenere l’industria automobilistica durante la transizione elettrica.

Stefano Bressi

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