La Cina è la grande novità di questi ultimi anni, ma ora l’Europa ha trovato un’arma di difesa.
Negli ultimi anni è fuori da ogni discussione il fatto che la Cina si sia trasformata in una delle nazioni più importanti del mondo per quanto riguarda la produzione di auto. Sono tantissimi ormai i marchi che hanno avuto modo di mettersi in mostra e soprattutto sono moltissimi i clienti che stanno dando fiducia alle varie aziende.
Lo si vede per esempio grazie allo sviluppo di marchi davvero di indubbio valore come la Jaecoo e la Omoda, colossi che hanno superato le 1000 vendite al mese, il tutto in meno di un anno. Del resto quando si producono SUV di livello, con costi contenuti e unendo elettrico e termico, non deve sorprendere se i risultati sono questi.
La Cina però negli anni ha saputo mettersi particolarmente in mostra per la capacità di dare alla luce delle vetture elettriche a basso costo, avendo modo di gestire le terre rare. Il litio dunque non diventava più un problema, ma ora finalmente sta arrivando la risposta dell’Europa attesa da anni.
Il tesoro della Groenlandia: le terre rare che fanno sognare l’Europa
Si sa che una delle terre più ricche e richieste al mondo è quella Groenlandia che è “ai piedi del globo”. Se ne è parlato moltissimo di come Donald Trump avesse messo gli occhi proprio sulla terra che da secoli è danese, con questo aspetto che può rivelarsi un enorme aiuto per tutta l’Europa.

Nel Vecchio Continente è partito il progetto europeo REEsilience, con questo che stabilità come l’Europa avrà il dovere di dover puntare anche su nuove miniere, oltre che sul riciclo, in modo tale da poter ridurre il più possibile l’impatto inquinante. Sono ben 149 i nuovi insediamenti sparsi nel mondo dove vi sono terre con delle ricchezze e materiali nascosti, ma è interessante notare come la Groenlandia sia una delle più significative in questo settore.
Sono diversi infatti i giacimenti che si trovano in questa terra, con la Danimarca che dunque si potrebbe trasformare nel miglior alleato possibile per l‘Europa. Così facendo sarà possibile fare a meno della dipendenza dalla Cina, con l’elettrico che diventerà molto più facile da produrre e con costi più ridotti. Forse solo così si potrà effettivamente capire se ci può essere davvero un futuro per questa tipologia di auto.