Un pezzo di storia automobilistica italiana sta per scomparire dalle nostre strade. La Lancia Ypsilon, quella che tutti conosciamo dal 2011, esce definitivamente di scena.
Ci sono momenti in cui il cambiamento arriva silenzioso, quasi in punta di piedi. Succede così anche nel mondo delle quattro ruote, dove le trasformazioni seguono il ritmo lento delle stagioni. La notizia era nell’aria da tempo, ma fa comunque un certo effetto: la Lancia Ypsilon che ha accompagnato gli italiani per tredici anni non si può più comprare.
Un’auto che è stata presenza costante nelle nostre città, compagna di migliaia di pendolari, fedele alleata di chi cercava eleganza senza eccessi. Quelle linee morbide, quel frontale inconfondibile, quel modo tutto suo di interpretare la mobilità urbana – tutto questo appartiene già al passato.
Sul sito Lancia lo spazio è tutto per la nuova arrivata. La gamma si articola con precisione chirurgica: si parte dal modello base ibrido a 20.900 euro, si sale alla versione XL per chi cerca più comfort a 23.900 euro, fino alla limited edition Cassina che tocca i 25.000 euro. Chi invece punta al futuro elettrico deve mettere in conto una spesa maggiore: 30.400 euro per l’entry level, 33.400 per la XL, arrivando ai 35.000 della Cassina a batteria.
La vecchia signora se ne va dopo aver conquistato più di 30.000 automobilisti europei. Non è stata una scelta, ma una necessità: le nuove norme sugli ADAS, in vigore dallo scorso luglio, hanno dato il colpo di grazia. Come spesso accade, la burocrazia ha accelerato un processo che era già nell’aria.
Eppure qualcosa sta cambiando, e in meglio. La nuova Ypsilon sta ribaltando vecchi luoghi comuni. Non più solo “auto da donna” – oggi il 60% degli acquirenti è maschile. Un dato che fa riflettere su come stiano cambiando i tempi e le percezioni.
Le concessionarie hanno esaurito gli ultimi esemplari del vecchio modello. Chi cerca ancora quella Ypsilon dovrà accontentarsi del mercato dell’usato. È come quando un amico di lunga data si trasferisce: sai che non lo vedrai più tutti i giorni, ma i ricordi restano. Tredici anni non sono pochi per un’auto, specialmente in un’epoca dove tutto invecchia così in fretta.
La nuova Ypsilon raccoglie un’eredità importante. Non è facile sostituire un’auto che ha saputo interpretare così bene i gusti degli italiani. Ma il mondo corre veloce, e anche le auto devono stare al passo. Le prime impressioni sono positive, i numeri pure. Come sempre, sarà la strada a dare il verdetto finale. Nel frattempo, un pezzo della nostra storia automobilistica si congeda in silenzio, lasciando spazio al futuro.
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