Continua il momento difficile di Maserati: la chiusura adesso è ufficiale. La notizia allarma i lavoratori e i sindacati
Maserati sta attraversando un periodo particolarmente complicato della sua storia. La casa del tridente, parte del gruppo Stellantis, continua a faticare sul mercato, anche per via dell’uscita di scena di alcuni modelli di successo. Di recente la casa italiana è stata spesso al centro di voci di cessione da parte del gruppo, che sino a questo momento però ha sempre smentito categoricamente l’intenzione di privarsi del marchio. La holding continua a puntare sulla casa del Tridente, ma le ultime notizie non rassicurano i lavoratori.
Negli ultimi mesi tra tagli e stop alla produzione le notizie dagli stabilimenti italiani non sono state positive. Questo si spiega anche con la situazione generale di Stellantis: al di là del brand Maserati, il mondo delle automobili sta vivendo in generale una fase di calo della domanda rispetto al passato, e anche le aziende del gruppo hanno fatto le spese dello scenario globale con dati al di sotto di quelli ottenuti lo scorso anno. Il gruppo è insomma alla ricerca di un delicato equilibrio e sta cercando quanto più di ottimizzare le risorse per evitare grosse perdite.
L’Innovation Lab di Maserati di via Emilia Ovest avrebbe infatti chiuso i battenti. A confermarlo è stata la segretaria della Fiom Cgil di Modena Stefania Ferrari. “E’ stato rimosso il marchio. Maserati non ha mai parlato di chiusura, ma le operazioni ora si svolgeranno nello stabilimento di via Ciro Menotti” si legge sulla Gazzetta di Modena. Nella città dunque resterà un solo sito. “La città ha perso buona parte del lavoro di ricerca e sviluppo che Stellantis svolgeva qui”.
La preoccupazione è principalmente rivolta ai tanti lavoratori che hanno perso e rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. “C’è grande amarezza” ha confermato. Soprattutto considerando che i dipendenti Maserati di via Ciro Menotti vivono loro stessi una situazione incerta. La Fiom ha ribadito la richiesta alle istituzioni dell’apertura di un tavolo in cui analizzare la situazione dell’intero settore e trovare una situazione alle difficoltà presenti non solo sul territorio dell’Emilia Romagna, regione centrale per l’automotive italiano e sede di alcune delle aziende di punta del paese, ma anche a livello nazionale dove come detto la situazione continua ad essere quanto mai in bilico e a preoccupare lavoratori e sindacati.
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