Un cambiamento scioccante sta avvenendo nei listini Stellantis. Qualcosa di familiare svanisce, e non tornerà più. Cosa si cela dietro questa mossa?
Talvolta le trasformazioni avvengono in modo quasi impercettibile nel mondo dell’auto. Ma negli ultimi tempi, un mutamento significativo sta interessando i cataloghi di alcune note case automobilistiche. Si tratta di un piccolo terremoto che potrebbe passare inosservato ai più, ma che in realtà nasconde motivazioni ben precise e strategie di marketing attentamente studiate.
Chi segue da vicino il mondo delle quattro ruote avrà notato che qualcosa sta cambiando nei listini di marchi come Peugeot, Citroën e DS. Un nome che per anni ha caratterizzato una specifica gamma di motori sembra stia gradualmente scomparendo, come se si volesse cancellarne ogni traccia, lasciando un grosso vuoto.
La scomparsa di un nome familiare
Il nome in questione è “PureTech”, una denominazione che per 11 anni ha identificato una serie di motori a benzina tre cilindri da 1.2 litri. Questi propulsori, nonostante le loro qualità, sono stati al centro di diverse controversie e problematiche tecniche nel corso degli anni.
Ora, secondo quanto riportato da fonti autorevoli del settore, sembra che il gruppo automobilistico stia adottando una strategia per far dimenticare gradualmente questa denominazione. Non si tratta di eliminare i motori stessi, che continuano ad essere prodotti e commercializzati, ma piuttosto di rimuoverne il nome dai cataloghi e dalle comunicazioni ufficiali.
Al posto di “PureTech”, nei listini compaiono ora descrizioni più generiche come “motore da 100 CV” o “130 CV”. Anche le versioni ibride leggere vengono semplicemente indicate come “Hybrid 100” o “Hybrid 136”, senza alcun riferimento alla precedente denominazione.
Questa mossa potrebbe essere interpretata come un tentativo di dissociare i nuovi motori, che hanno subito significativi miglioramenti e revisioni, dai problemi che hanno afflitto le versioni precedenti. In effetti, nonostante le migliorie apportate, il persistere del nome “PureTech” rischiava di generare preoccupazioni ingiustificate nei potenziali acquirenti, danneggiando l’immagine di prodotti che, nella loro versione attuale, sono considerati affidabili e performanti.
Il cambiamento non si limita a un solo marchio, ma sembra destinato a estendersi a tutti i brand del gruppo. Ad esempio, per la nuova C3 Aircross di Citroën, si parla ora di un “Turbo 100 CV”, abbandonando completamente la vecchia nomenclatura.
Resta da vedere se questa strategia riuscirà nell’intento di far dimenticare le problematiche passate e a ricostruire la fiducia dei consumatori. Ciò che è certo è che il mondo dell’auto continua a evolversi, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche nella comunicazione e nel marketing. Anche i nomi e le denominazioni nel settore automobilistico si trasformano per rispondere alle esigenze del mercato e alle aspettative dei consumatori.