Terremoto nell’automotive in Germania. Non solo Volkswagen e Audi, nei guai pure Mercedes.
La Germania è in allarme. Il Paese che dall’inizio del ‘900 domina nella produzione e nella vendite delle auto, sta soffrendo come mai prima. Nelle ultime settimane i giornali di settore, quanto i generalisti, non hanno fatto altro che raccontare di stime di produzione riviste verso il basso, di licenziamenti e fabbriche chiuse, questo soprattutto per quanto riguarda Volkswagen e Audi.
Adesso però altro sta destando preoccupazione, ovvero lo stato di salute della Mercedes. Colosso rinomato in tutto il mondo, celebre per le sue automobili eleganti e prestazionali, per i suoi van e i successi nelle competizioni, non è rimasto indenne dalla crisi che ha colpito violentemente l’automotive europeo e che con l’elezione di Donald Trump negli USA rischia di aggravarsi ulteriormente.
La Casa della Stella a tre punte ha reso noto di aver avviato un programma di ristrutturazione che punta alla massiccia riduzione dei costi, per ottenere come beneficio un risparmio di qualche miliardo all’anno. Per il momento non si conoscono i dettagli dell’operazione, ma pure in questo caso non sono esclusi dei tagli al personale sebbene l’azienda si sia affrettata a scongiurare il pericolo.
Stando agli accordi con i sindacati la compagnia avrebbe assicurato il mantenimento dello status quo fino almeno al 2029, ragion per cui, almeno sulla carta non dovrebbero verificarsi colpi di scena. I motivi dei cambiamenti messi in atto sono da ritrovarsi nella volatilità del mercato e in tal senso il fatto che ci sia un innegabile disinteresse verso i mezzi a batteria ha un certo peso.
Dati del bilancio trimestrale alla mano, per Mercedes non vi era altra chance se non rivedere i propri piani, in quanto negli ultimi mesi l’utile operativo ha registrato una flessione del 64%, fermandosi a 1,2 miliardi di euro, mentre l’incidenza del fatturato è crollata dal 12,4% al 4,7% di oggi. Onde evitare il naufragio il marchio ha quindi cercato di adottare una strategia scivolo.
A differenza dalla cugina Volkswagen che, nonostante le numerose vetture invendute ha scelto di andare avanti negli investimenti sull’elettrico, annunciando il lancio di un restyling della gamma ID, non sappiamo se anche qui l’approccio sarà il medesimo. Per adesso non sono stati forniti particolari dettagli, semplicemente è stato definito un piano di ridimensionamento delle spese utili alla realizzazione dei veicoli.
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