Una storia di potere industriale europeo che ha cambiato gli equilibri dell’aviazione mondiale. Ma chi comanda davvero dietro le quinte di Airbus?
Fondata alla fine degli anni Sessanta, Airbus nasce come sfida europea ai giganti americani dell’aeronautica. Il progetto prende forma ufficialmente nel 1969, quando Francia e Germania decidono di unire le forze per costruire qualcosa di nuovo. L’obiettivo è non restare indietro rispetto a colossi come Boeing, McDonnell Douglas e Lockheed. Nel tempo, si aggiungono anche Spagna e Regno Unito.
Airbus non è solo un marchio, ma il simbolo di una collaborazione tra Stati europei che hanno deciso di investire risorse e competenze per creare un vero rivale agli americani. Nel corso degli anni, la struttura societaria si evolve: da consorzio tra aziende pubbliche a società vera e propria.
Il colosso europeo che crea guai all’America
Solo dopo questo passaggio di proprietà, Airbus si trasforma in un vero gigante europeo, con il controllo saldamente in mano a EADS. Questo gruppo, nato dall’unione di aziende francesi, tedesche e spagnole, rappresenta la risposta industriale dell’Europa all’egemonia americana nel settore degli aerei civili. La strategia è mettere insieme le eccellenze dei diversi Paesi per creare un prodotto competitivo e innovativo.

Nel tempo, la partecipazione azionaria si è distribuita tra Francia, Germania, Spagna e, per un periodo, Regno Unito. Anche dopo il ritiro degli inglesi dalla compagine societaria, alcune aziende britanniche hanno continuato a fornire componenti fondamentali, come le ali degli aerei. Altri Paesi europei, come Belgio e Olanda, sono stati coinvolti in specifici progetti, contribuendo allo sviluppo di modelli chiave come l’A300 e l’A320.
Il vero salto di qualità arriva negli anni Duemila, quando Airbus supera Boeing per numero di consegne e si impone come leader mondiale. Un risultato ottenuto anche grazie al supporto dei governi europei, che hanno garantito incentivi e condizioni favorevoli per sostenere la crescita del gruppo. Questa politica ha spesso generato tensioni con gli Stati Uniti, sfociate in dispute commerciali a livello internazionale.
La gamma di prodotti si amplia con il lancio di modelli innovativi: dall’A320, primo aereo civile con comandi fly-by-wire, fino all’A380, il gigante dei cieli. Nonostante il successo, la crisi del settore e i cambiamenti del mercato hanno portato alla fine della produzione dell’A380 nel 2019.
Oggi Airbus è il simbolo di un’Europa che sa fare squadra e che, unendo forze e competenze, è riuscita a ribaltare i rapporti di forza nel mondo dell’aviazione. Dietro il marchio, c’è un colosso industriale che ha saputo imporsi sugli storici rivali d’oltreoceano, diventando il nuovo punto di riferimento per il trasporto aereo globale.