Quel sound roco e graffiante torna a echeggiare tra i cordoli del circuito più temuto al mondo. Una piccola italiana degli anni ’80 sfida ancora una volta il “Green Hell”.
C’è qualcosa di magico quando una vecchia gloria torna a ruggire. La Fiat Uno Turbo è una di quelle auto che non si dimenticano, come il primo amore o la prima chitarra. Era la risposta italiana alle hot hatch europee, ma con quel tocco di follia in più che solo noi sappiamo dare.
Piccola, leggera, cattiva quanto basta. Il rombo del suo motore bastava a far girare la testa agli appassionati, e ancora oggi quel suono fa venire la pelle d’oca. Occorreva “manico” per guidarla, ma a chi ne aveva la piccola Fiat dava soddisfazioni che non si dimenticano facilmente.
Tra i cordoli dell’Inferno Verde
Sul nastro d’asfalto del Nürburgring, la piccola italiana mostra ancora gli artigli. Nel video, una Uno Turbo in perfette condizioni originali si lancia tra le curve del tracciato tedesco. Il motore spinge forte, con 0.9 bar di pressione turbo che liberano 130 cavalli nervosi e scalpitanti. Come un purosangue ben curato, l’auto risponde a ogni comando con precisione chirurgica, sostenuta da un assetto sportivo e da freni potenziati. Le Yokohama A539 da 185/50/14″ mordono l’asfalto con decisione.
Il quattro cilindri turbo canta la sua canzone metallica. Prima il rombo sordo del motore, poi il fischio del turbo che sale di giri, infine gli scoppiettii allo scarico nelle scalate. Una melodia che gli appassionati conoscono a memoria, come il ritornello di una hit degli anni ’80.
La telecamera cattura tre momenti diversi: un giro con bandiera gialla, dove l’auto si muove con rispetto tra le curve. Poi un passaggio veloce, con un Bridge to Gantry di 8:57 che fa ancora impressione. Infine un giro al limite, anche se il traffico costringe a qualche rallentamento di troppo. Ma poco importa: vedere una Uno Turbo che affronta la Nordschleife è già uno spettacolo raro.
Quello che colpisce è come questa piccola sportiva italiana si muova ancora con l’agilità di sempre. Sembra un gatto che si destreggia tra i muretti e i cordoli, con quella leggerezza che era il suo marchio di fabbrica. Il 1.3 turbo spinge ancora forte, dimostrando che la meccanica italiana, quando è ben progettata, può durare nel tempo come e meglio di quella tedesca o giapponese.
Guardare questo video è come aprire un album di ricordi. La Uno Turbo rappresentava un sogno accessibile per tanti giovani dell’epoca. Era l’auto che potevi comprare con qualche sacrificio e che ti ripagava con emozioni da supercar. Oggi vederla sfrecciare sul circuito più difficile del mondo fa un certo effetto. È la dimostrazione che certi amori non finiscono mai, continuano a correre veloci, proprio come quella Uno Turbo tra le curve del Nürburgring.