Il mondo dell’auto trattiene il fiato mentre due marchi così diversi si sfidano per il premio più ambito del settore, insieme ad altre cinque pretendenti.
Chi l’avrebbe mai detto? L’Alfa Romeo Junior e la Dacia Duster, due auto che sembrano arrivare da pianeti diversi, sono finite nella stessa lista per il premio Car of the Year 2025. Da una parte il fascino italiano, dall’altra il pragmatismo romeno.
È come vedere un abito di alta sartoria accanto a un completo prêt-à-porter: entrambi hanno il loro perché, entrambi possono vincere. La competizione si sta facendo rovente e il verdetto arriverà solo a gennaio, quando al Salone di Bruxelles scopriremo chi porterà a casa il trofeo.
Sette finaliste, un solo trono
Il percorso è stato lungo. I giurati, 59 esperti sparsi per l’Europa come sentinelle del buon gusto automobilistico, hanno dovuto scremare una lista di 42 modelli. Ne sono rimasti sette, come i samurai. Oltre alla Junior e alla Duster, troviamo la piccola Citroën ë-C3 con la sua gemella termica C3, la muscolosa Cupra Terramar, la Hyundai Inster dal design spaziale, la KIA EV3 che strizza l’occhio al futuro e la Renault 5, accompagnata dalla sua versione sportiva Alpine A290.
Per l’Italia è rimasta solo l’Alfa. La Fiat Grande Panda, la Maserati GranTurismo e la Grecale sono rimaste al palo, come corridori tagliati fuori al primo giro. Ma la Junior ha tutte le carte in regola per puntare in alto. Del resto, il Biscione sa come si fa: ha una storia che parla da sola, anche se ultimamente il premio sembrava un miraggio lontano.
Il 10 gennaio sarà il momento della verità. A Bruxelles, mentre fuori l’inverno mostrerà i denti, dentro il salone si respirerà aria di storia. È curioso vedere come il mercato stia cambiando: nella lista ci sono auto per tutti i gusti e tutte le tasche, dai SUV compatti alle citycar, dalle sportive alle familiari. Come in un grande supermercato dove però ogni prodotto è stato selezionato con cura maniacale.
L’elettrico fa la parte del leone, ma c’è spazio anche per i motori tradizionali. È un po’ come quando in cucina si mescolano ricette della nonna con le ultime tendenze: il risultato può sorprendere. La giuria dovrà valutare tutto: prestazioni, comfort, innovazione, rapporto qualità-prezzo. Niente verrà lasciato al caso.
Le sette finaliste sono lì, sotto i riflettori, come attrici prima del verdetto agli Oscar. Ognuna rappresenta una visione diversa dell’auto moderna, ognuna ha una storia da raccontare. Ma solo una potrà salire sul gradino più alto del podio. E allora non resta che aspettare, mentre il countdown scorre inesorabile verso quel giovedì di gennaio che cambierà la storia di uno di questi marchi.