Dramma in casa Alfa Romeo: con questa decisione il marchio rischia di perdere per sempre la sua storia e il suo carattere. Gli appassionati si sentono traditi.
È finita, la pugnalata è arrivata. Stellantis con una decisione a suo modo storica sta mettendo fine alla storia di uno dei marchi più prestigiosi dell’automobile italiana. Si potevano fare molte scelte, si è deciso invece di dire la parola “fine”. Una scelta che gli appassionati non perdoneranno facilmente.
Cala il sipario sui propulsori a benzina di Alfa Romeo Giulia e Stelvio. La casa di Arese ha comunicato ai concessionari lo stop agli ordini delle versioni a benzina, inclusa la potente Quadrifoglio. Una decisione che segna la fine di un’era per gli appassionati del rombo dei motori termici del Biscione, almeno per quanto riguarda l’attuale generazione dei due modelli di punta.
Le date di un futuro già scritto
Il calendario dell’addio è già stato stabilito: la Quadrifoglio non sarà più ordinabile dalla fine di marzo, mentre per le altre versioni a benzina il termine ultimo è fissato per la fine di aprile. Sopravviveranno soltanto le motorizzazioni diesel, con il 2.2 a gasolio disponibile nelle potenze di 160 e 210 CV.

Questa mossa rappresenta un cambiamento radicale ed epocale. Gli appassionati dovranno dire addio al 2.0 a 4 cilindri e soprattutto al potente 2.9 V6 che ha fatto sognare tanti automobilisti.
La decisione non è legata solo alle normative sulle emissioni: c’è una strategia più ampia dietro questa scelta, e vedremo quanto saggia, mentre Alfa Romeo si prepara al lancio delle nuove generazioni di Giulia e Stelvio.
Entrambi i modelli saranno basati sulla piattaforma STLA Large, progettata principalmente per vetture elettriche ma capace di ospitare anche motorizzazioni tradizionali.
La casa automobilistica ha confermato che le nuove versioni avranno sia varianti elettriche sia endotermiche, probabilmente con qualche livello di elettrificazione. Una strategia che permette ad Alfa Romeo di guardare al futuro senza abbandonare completamente le proprie radici.
I rappresentanti del marchio hanno voluto rassicurare i clienti: “Giulia e Stelvio si avvicinano alla fine del loro ciclo produttivo, lasciando spazio alla nuova generazione che verrà prodotta nello stabilimento di Cassino.”
Un aspetto importante riguarda il futuro del badge Quadrifoglio, simbolo delle prestazioni elevate del marchio. “Il Quadrifoglio è stato, è e continuerà a essere il simbolo delle versioni ad alte prestazioni del marchio”, hanno precisato da Arese. I nuovi modelli saranno sviluppati su una piattaforma multi-energy per rispondere alle esigenze di mercato e alla domanda dei clienti”.
Tante parole, che faticano a oscurare una realtà amara da digerire, per chi ha amato il biscione.