Le kei car sono una delle grandi novità del mercato odierno, ma in Giappone sembra che ora debbano tremare di fronte all’Italia.
Il concetto di kei car non è ancora del tutto sviluppato in Italia, mentre in nazioni come il Giappone si tratta di una soluzione ormai molto comune e anche apprezzata. Siamo di fronte infatti a delle vetture di piccole dimensioni che sono però ideali per potersi muovere all’interno delle città.
Per questo motivo il loro stile, leggermente diverso rispetto alle minicar, diventa l’ideale per trovare facilmente parcheggio nelle metropoli, il che per città come Tokyo è l’ideale. In Italia non esistono città simili, ma nonostante questo le difficoltà nella gestione del traffico non mancano di certo.
Torino è una delle città con la popolazione maggiore in tutto il Belpaese e inoltre è una delle grandi capitali mondiali dei motori. Una delle migliori novità che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni è il progetto che ha portato avanti Umberto Palermo, noto designer che ha fondato l’azienda Mole Urbana, con questa che ora ha modo di lanciare le kei car, con la produzione che ora può finalmente partire.
Mole Urbana: al via le kei car italiane
Il primissimo concept realizzato da Mole Urbana fu nel 2020 e da allora si è sviluppato sempre di più il progetto legato a queste auto, sfruttando il duro lavoro non solo nella sede piemontese di Orbassano, ma anche in quella marchigiana di Fabriano. La Mole Urbana ha dato forma così al suo piccolo quadriciclo elettrico, con questi che però può essere usato sia per due che per quattro persone, in base alla richiesta del cliente.
Le dimensioni variano in base al modello, e si passa da un minimo di 280 cm fino a un massimo di 370 cm, con il motore interno che è del tutto elettrico e ha modo di erogare fino a un massimo di 12 cavalli. Non male anche l’autonomia, perché per gli spostamenti interni in città, il totale di 150 km, per la versione top di gamma, è più che ottimale.
Per poter dare vita a questa serie di auto è stato necessario l’aumento di capitale di 3,5 milioni di Euro, sottoscritto da CDP Venture Capital, oltre che dal fondo Piemonte Next e da vari imprenditori delle Marche. Un altro aspetto che piace moltissimo di Mole Urbana è il fatto che il 99% i fornitori saranno italiane, solo le batterie verranno dalla Cina, e la realizzazione avverrà solo nel Belpaese.