Sono le FIAT più rare e costose di sempre. Il low cost è un altro mondo. Alcuni modelli sono una sorpresa.
Oggi quando si parla di FIAT spesso lo si fa a proposito della crisi del Gruppo Stellantis con le minacce di chiusura delle fabbriche, la cassa integrazione e i licenziamenti, ma fino a non troppo tempo l’azienda torinese era una fucina di modelli anche di pregio, eleganti e prestazionali. Sì, perché chi pensa che il marchio si sia dedicato solamente alla classe media sbaglia. La Panda, la Tipo o la Uno sono state soltanto alcune delle produzioni.
Con alle spalle una storia lunga 125 anni, la compagnia piemontese ha cercato di accontentare tutti i palati realizzando affianco alle classiche auto famigliari o per gli impegni quotidiani, bolidi sportivi e di lusso, ora diventati terreno di caccia per i collezionisti che se lei contendono a suon di bigliettoni. Costosissime e in alcuni casi molto rare, sono l’antitesi dei veicoli low cost che tanto vengono apprezzati oggi. Qui di seguito ne vedremo una selezione.
FIAT introvabili e per pochi fortunati, alcune valgono tantissimo
Il primo esempio che citiamo è la 8V Berlinetta Zagato del 1953 venduta dalla casa d’aste RM Sotheby’s nel 2023 per 2.780.105 euro. Di lei ne sono state costruite appena 26 esemplari, tutti personalizzati e inediti nella loro forma e carrozzeria chiusa. Il propulsore è il Tipo 104.004 da corsa in grado di esprimere 125 cv e sono presenti due carburatori Weber. Grazie a queste caratteristiche ha partecipato a dei rally. Il suo più recente restauro, avvenuto nel 2009, è stato completato in Olanda.
Si sale ad un valore di 6 milioni di euro per la FIAT Turbina del 1954. Simile alla 8V sfoggia una turbina a gas al posteriore ed è in grado di erogare fino a 300 cv per una velocità massima raggiungibile di 250 km/h per merito di un coefficiente di resistenza aerodinamica di 0,14. L’unico pezzo rimasto si trova al Museo dell’Automobile di Torino. Il nome è già tutto un programma, per cui non stupisce che la sua quota sorpassi i 10 milioni di euro.
Ci riferiamo alla Mefistofele del 1924, unica italiana a fare suo il record di velocità su terra toccando i 234,98 km/h. Progettata da Ernst Eldridge e basata su una SB4 è equipaggiata con un propulsore aeronautico FIAT A.12 sesi cilindri in linea da 21 litri e 320 cv di potenza. Oggi lo si trova al Centro Storico FIAT del capoluogo sabaudo.