Ancora bancarotta, un altro colosso automobilistica si arrende: dramma nazionale

Nuova batosta per il mondo delle auto, con la bancarotta del colosso che è inattesa.

Non è di certo un periodo facile nel settore delle quattro ruote e sono sempre di più le aziende che si trovano nelle condizioni di dover fare i conti con la crisi. Lo vediamo anche con i principali colossi internazionali, dove la necessità di tirare la corda è evidente e si deve provare in tutti i modi a rientrare nei parametri imposti dalle istituzioni.

Queste richieste dall’alto molto spesso sono viste come dannose e deleterie, considerando infatti come avvengano spesso per volere di chi non ha pienamente in mano il settore automobilistico. Il passaggio a una produzione che deve essere di fatto solo di auto elettriche è una decisione che divide e non poco, ma la situazione si fa molto complessa.

La Cina ha senza dubbio beneficiato moltissimo di questa Legge, considerando infatti come le sue aziende siano coloro che hanno modo di poter attingere alle terre rare per la produzione di batterie. A quanto pare però anche nella nazione asiatica non mancano i problemi, ed ecco un caso che non è di certo terminato nel migliore dei modi.

Brutte notizie per Hozon Auto: istanza di fallimento per il colosso

Non c’è davvero pace nel mondo delle auto in questi anni e ora è ufficialmente iniziata la procedura di bancarotta anche per il colosso Hozon New Energy Automobile, noto a tutti per essere proprietaria del marchio Neta. Arriva infatti la comunicazione ufficiale della procedura da parte della piattaforma nazionale cinese per la gestione delle insolvenze.

Hozon Auto bancarotta Cina
Brutte notizie per Neta: istanza di fallimento per il colosso (derapate.allaguida.it)

Infatti ora la società è affidata nelle mani di un amministratore legale che dovrà portare avanti quella che è la fase di ristrutturazione. L’azienda infatti da anni era in perdita e nel periodo tra il 2021 e il 2023 ha fatto registrare delle pesanti perdite per 18 miliardi di Yuan, il che corrisponde a 2 miliardi di euro. A quel punto è divenuto normale come la società fosse nella condizione di dover fare i conti con grossi problemi di liquidità e una serie di ritardi nei pagamenti.

Anche negli stabilimenti sono scattate le rivolte, con il CEO Fang Yunzhou che era stato bloccato dai dipendenti che non ricevevano lo stipendio e solo l’intervento della polizia gli ha permesso di tornare a casa. Hozon Auto è una delle ultime aziende cinesi di auto elettriche che ha chiuso i battenti e dal 2018 il numero è salito a circa 400.

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