Un viaggio nel garage di Antonino Cannavacciuolo. Qui i i fornelli cedono il passo a motori rombanti e carrozzerie luccicanti.
Antonino Cannavacciuolo, il gigante buono della cucina italiana, nasconde un segreto. No, non si tratta di una ricetta segreta o di un ingrediente misterioso. La sua passione va ben oltre i confini della cucina. Mentre tutti lo conoscono per le sue creazioni culinarie e le sue apparizioni in TV, c’è un aspetto della sua vita che sta facendo chiacchierare: la sua collezione di automobili.
Recentemente, sui social, Cannavacciuolo ha dato ai fan uno sbirciata nel suo garage personale. E che garage! Una collezione che farebbe girare la testa a più di un appassionato di motori. Vediamo cosa si nasconde dietro questa passione automobilistica dello chef campano. E soprattutto quale gioiello a quattro ruote fa battere più forte il suo cuore.
Dal “cinquino” alla regina dei rally
Il viaggio di Cannavacciuolo nel mondo delle auto inizia, come per molti italiani, con una Fiat 500. Piccola ma grintosa, questa vettura “truccata” è stata la sua compagna fedele nelle caotiche strade di Napoli durante la gioventù. Ma è stata una Renault 4 a segnare il suo passaggio all’età adulta. Lo chef stesso l’ha definita l’auto che “lo ha fatto diventare grande”. Chissà quante avventure avrà vissuto al volante di quel piccolo furgoncino francese!
Con il successo, la collezione si è ampliata. Una comoda Mercedes ML per i lunghi viaggi. Una lussuosa Maserati GT per sentirsi un po’ pilota. Ora, da testimonial Volvo, sfreccia su una XC90. D’altronde, per uno che macina oltre 100.000 km l’anno, ci vuole un’auto all’altezza!
Ma il vero amore di Antonino? La Lancia Delta Integrale in livrea Martini Racing. Questa leggenda dei rally è la regina incontrastata del suo garage. Cannavacciuolo la coccola come un figlio e non perde occasione per mostrarla sui social. E i like fioccano, come per i suoi manicaretti.
Nel suo garage c’è spazio anche per alcune “vecchie glorie”: una Porsche 911 per sentirsi un po’ pilota, un’Autobianchi A112 Abarth per un tuffo nel passato, e una Fiat 127 Sport per non dimenticare le origini. Insomma, Cannavacciuolo in fatto di auto ha gusto da vendere, proprio come in cucina.
È curioso vedere come questa passione si intrecci con la sua vita professionale. La sua amata Delta spesso fa bella mostra di sé davanti al ristorante di Villa Crespi, sul Lago d’Orta. Questa collezione svela un lato nascosto di Antonino. Come un buon risotto, la sua passione per le auto è un mix di ingredienti diversi: un pizzico di nostalgia, una dose generosa di lusso e una bella manciata di adrenalina sportiva. Dal piccolo “cinquino” alla potente Delta, ogni auto racconta un pezzo della sua storia.