A molti sembra impossibile pensarlo, ma l’utilizzo del collutorio può portare a ricevere una multa, ecco perché.
Curare la propria igiene orale è fondamentale, sia per non dover correre dal dentista per rimediare a una carie o per problemi più seri. E’ proprio per questo che si utilizza il collutorio dopo avere usato lo spazzolino, ideale per tenere la bocca più fresca.
Pensare che il collutorio, apparentemente innocuo, possa essere all’origine di una multa sembra essere impossibile, invece è così. A volte infatti c’è chi ha avuto davvero una brutta sorpresa dopo essere stato fermato dalle forze dell’ordine per un controllo.
Ma quale sarebbe la motivazione che può portare a dover subire una multa con la propria auto dopo avere assunto del collutorio? Questo può accadere per quanto contenuto in questa sostanza presente nelle case di molti di noi, che può però influire sull’esito dell’alcol test a cui si può essere sottoposti.
All’interno del collutorio, infatti, è presente anche alcol, i vapori possono finire nella cavità orale e alterare così il risultato dell’esame. Si può così essere portati a credere che il conducente abbia bevuto in quantità eccessiva, pur avendo fatto tutt’altro. In genere l’effetto tende a scomparire nell’arco di qualche minuto, per questo si dovrebbe sperare di non essere fermati quasi subito per una verifica. Un’azione simile, è bene precisarlo, può essere generata anche dagli spray che spesso utilizziamo per combattere il mal di gola, oltre che con alcuni alimenti, che possono presentare come condimento vino o birra.
Effettivamente si tratta di una situazione che non è così inusuale, come ha avuto modo di constatare in prima persona un 25enne romano, finito sotto processo per violazione del codice della strada per guida in stato di ebbrezza, poi assolto in Tribunale perché il fatto non sussiste. L’avvocato che lo ha difeso è infatti riuscito a dimostrare che il tasso alcolemico dello 0,92 gr/l rilevato da un carabiniere in occasione di un controllo stradale avvenuto nel marzo del 2012 era imputabile, con buona probabilità, all’assunzione di un farmaco, il Froben. Questo non è altro che un collutorio contro la tosse e l’influenza, che gli erano stati prescritti dal medico curante.
Il consulente della difesa è riuscito a dimostrare che “l’antifiammatorio, usato come colluttorio, contenendo etanolo, può alterare la misurazione alcolimetrica dello strumento” in uso alle forze di polizia. Il limite che non deve essere superato a norma di legge, lo ricordiamo, è pari a 0.5g/l.
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