Audi, quell’auto che sembrava anticipare la DeLorean: progetto innovativo che non è mai sbocciato

Un coupé Audi, design di Frua e motore centrale: dettagli e misteri di un’auto che anticipava DeLorean poteva rivoluzionare gli anni ’70.

Negli anni Settanta, mentre i marchi più affermati sfornavano sportive rimaste nell’immaginario collettivo, Audi era appena rientrata sulla scena dopo il periodo difficile del dopoguerra. Fra nomi come Ferrari, Lamborghini e Maserati, le coupé Audi dell’epoca sembravano ai margini di questa rivoluzione stilistica.

Eppure, proprio quando la stagione d’oro delle sportive europee volgeva al termine, nacque un prototipo Audi fuori dagli schemi: qualcosa che avrebbe potuto cambiare la storia del marchio, ma che rimase una meteora. Una storia fatta di intuizioni, ambizioni e misteri che ancora oggi affascinano gli appassionati.

Il progetto Audi Coupe Speciale Mittelmotor di Frua

Nel 1974, il pubblico del Salone di Ginevra scopre una coupé diversa da tutte le Audi conosciute fino ad allora. Pietro Frua, designer piemontese, aveva lavorato su questa vettura partendo dalla base dell’Audi 100 Coupé S, trasformandola però radicalmente. Al posto del classico motore anteriore, il propulsore – un quattro cilindri da 112CV – si trovava dietro l’abitacolo, con trazione posteriore.

Audi scomparsa
Audi Coupe Speciale Mittelmotor di Frua (Audi Club Nord America) derapateallaguida.it

Il radiatore era collocato subito dietro i sedili, mentre per i bagagli restavano soltanto due minuscoli vani, uno davanti e l’altro appena sopra il cambio e la trasmissione. Le feritoie nel cofano motore e le prese d’aria a branchia alle spalle delle portiere erano dettagli tecnici ma anche stilistici, tipici di quell’epoca e capaci di affascinare ancora oggi.

Dal punto di vista del design, la Coupé Speciale firmata Frua mostrava linee decise, con richiami evidenti alle sportive italiane più celebrate. Impossibile non notare la parentela stilistica con la Maserati Merak: il montante C isolato e la silhouette a cuneo ricordano da vicino la celebre creatura di Giugiaro, introdotta appena due anni prima a Modena.

Sebbene portasse il logo Audi, la Coupé mittelmotor Spezial era una creatura indipendente: nessun coinvolgimento diretto della Casa di Ingolstadt, che la osservava più come un esercizio di stile di un designer freelance in cerca di rilancio, dopo aver perso commesse importanti da altri costruttori.

D’altronde, proprio per tentare di conquistare l’attenzione dei manager tedeschi, Frua realizzò questo modello pochi mesi dopo l’Audi Asso di Picche di Giugiaro, altro prototipo rimasto sulla carta. Tentativi di segnare il futuro con pennellate di genialità che però non trovarono un seguito concreto.

Oggi il destino della Coupe Speciale resta nel mistero. Pietro Frua scomparve nel 1983, meno di dieci anni dopo il debutto della vettura, ma già allora l’auto era difficile da rintracciare. Quando Audi Tradition venne interpellata anni dopo, anche loro non sapevano dove fosse finita questa affascinante creazione.

Oggi, a cinquant’anni di distanza dalla prima apparizione, la Coupe Speciale Mittelmotor di Frua rimane un fantasma nei registri Audi. Alla fine, col suo stile audace e i quattro anelli nel posto giusto, questa coupé resta una delle Audi più inaspettate di sempre.

Gestione cookie