Cosa sta davvero succedendo alle auto elettriche: la novità rischia di cambiare tutto. Può essere un disastro
Il mercato cinese delle auto elettriche sta vivendo una metamorfosi carica di tensione. Da anni motore della crescita globale, oggi il settore si trova davanti a una realtà imprevista. I segni erano evidenti: una crescita impressionante che però si è scontrata con un limite chiaro. Più di duecento marchi si sono lanciati nella corsa, saturando il mercato e trasformando la competizione in una selezione spietata.
Non c’è più spazio per tutti e solo i più forti sembrano destinati a resistere. L’aria di consolidamento si fa sentire e chi non tiene il passo viene rapidamente lasciato indietro. Anche nei numeri emerge il cambiamento: secondo le analisi più affidabili, entro pochi anni soltanto una quindicina di case produttrici avranno la forza di rimanere attive, intercettando la gran parte delle vendite. Quelle che sopravviveranno potranno puntare su volumi giganteschi, lasciando dietro una lunga scia di aziende fallite.
La novità che rischia di cambiare tutto
Il clima competitivo è ormai teso al massimo, con strategie sempre più estreme per attrarre clienti e sopravvivere nell’arena. Se fino a ieri il settore si basava sull’innovazione tecnologica, adesso la battaglia si gioca anche sui prezzi. Il taglio dei margini imposto dalle tariffe, iniziato dai giganti del settore internazionale, ha imposto a tutte le aziende cinesi una scelta radicale: abbassare i listini, offrire finanziamenti agevolati, scommettere su incentivi mai visti prima.

Si tratta di una corsa senza esclusione di colpi, in cui strumenti come sussidi e offerte a tasso zero sono diventati prassi quotidiana. Mentre lo scontro tra costruttori si fa sempre più serrato, un elemento inatteso scuote il settore: i grandi nomi dell’elettronica hanno deciso di entrare in campo.
Marchi come Huawei e Xiaomi stanno lanciando veicoli supertecnologici, connessi e pensati per integrarsi con i loro ecosistemi digitali. Questa novità rischia di rivoluzionare le regole del gioco, con auto capaci di dialogare in modo unico con software e dispositivi di uso quotidiano.
Allo stesso tempo, le fabbriche cinesi si trovano però a produrre ben al di sotto delle loro possibilità, segno di un mercato che fatica ad assorbire tutta l’offerta. Nonostante le difficoltà interne, la Cina rimane un attore chiave a livello globale. Nel primo semestre dell’anno ha esportato più di un milione di veicoli elettrificati e detiene ancora il primato mondiale nella produzione.
Tuttavia, il contesto internazionale si fa sempre più ostile: Stati Uniti ed Europa alzano barriere e introducono nuove tariffe per proteggere le proprie industrie e limitare l’ingresso dei modelli cinesi nelle loro strade, con motivazioni legate sia alla sicurezza che al lavoro. Cosa sarà dell’elettrico cinese? La risposta arriverà presto, tra nuove sfide industriali e colpi di scena che nessuno si sarebbe aspettato.