Auto elettriche, sono già da buttare? Spunta il motore del futuro che è già pronto per le auto del presente

Un motore rivoluzionario mette in discussione il dominio delle auto elettriche: forse sono già da buttare

C’è chi pensava che la partita fosse chiusa, che le auto elettriche avessero ormai conquistato il titolo di regine della sostenibilità. Ma il panorama della mobilità non smette mai di sorprendere. Dietro le quinte, infatti, c’è chi lavora per riscrivere le regole del gioco, puntando su soluzioni alternative che promettono di essere ancora più efficienti e pulite.

La sfida all’elettrico si gioca ora, con motori pronti a scendere in pista e a rivoluzionare il concetto stesso di auto ecologica. E se pensate che l’idrogeno sia già roba superata, preparatevi a ricredervi: la tecnologia si è spinta oltre, portando a risultati che fino a ieri sembravano impossibili. Il futuro, insomma, potrebbe essere molto diverso da come ce lo siamo immaginato finora.

Spunta il motore del futuro

A Graz, in Austria, c’è una realtà che ha deciso di non accontentarsi delle soluzioni già pronte e di spingersi oltre, mettendo in discussione tutto ciò che davamo per scontato. Parliamo di AVL, un nome che chi segue il mondo dell’auto conosce bene: leader nello sviluppo e nei test di tecnologie automobilistiche, con una passione dichiarata per l’innovazione e la sostenibilità.

Elettriche da buttare
Il motore del futuro – derapateallaguida.it

Ma questa volta, la svolta è arrivata grazie alla divisione motorsport, AVL RACETECH, che ha deciso di puntare tutto sull’idrogeno. Niente batterie ingombranti, nessun compromesso sulle prestazioni: il nuovo motore a combustione interna alimentato a idrogeno firmato AVL promette di rivaleggiare con i tradizionali propulsori a benzina.

Nel 2022, il team austriaco ha presentato un due litri capace di sfidare i pari cilindrata a benzina, segnando un punto di svolta nella corsa verso una mobilità più pulita. Certo, i livelli di potenza pura della benzina restano ancora un riferimento, ma il gap si è ridotto al minimo, e soprattutto, il bilancio ambientale pende tutto dalla parte dell’idrogeno.

Se fino a ieri i motori a idrogeno dovevano sacrificare cavalli per evitare problemi di affidabilità, AVL ha scelto una strada diversa. Grazie a una combustione solo leggermente magra e a un sistema di iniezione dell’acqua sviluppato in casa, il nuovo propulsore riesce a mantenere temperature sotto controllo e a evitare la preaccensione, uno dei principali limiti di questa tecnologia.

Il risultato è una potenza superiore ai 400 cavalli, con il motore che gira fino a 6.500 giri al minuto e un comportamento che ricorda da vicino quello dei migliori motori a benzina.

La sfida ora si sposta dal banco prova all’asfalto. Dopo aver dimostrato che la tecnologia funziona, il prossimo passo sarà vedere come questo motore si comporta davvero in gara, dove ogni decimo di secondo conta e dove la sostenibilità non può più essere solo uno slogan. Se il futuro delle auto passa davvero dall’idrogeno, lo scopriremo sotto la bandiera a scacchi.

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