Automobilisti italiani ancora in ginocchio, un centesimo di aumento e si scatena il putiferio: ormai è deciso

Deciso l’aumento anche se solo di un centesimo. E’ caos tra gli automobilisti italiani di nuovo in ginocchio.

Se n’era cominciato a parlare qualche giorno fa quando il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti aveva ipotizzato un immediato aumento dei prezzi al consumo del diesel fino a 13,5 centesimi al litro, quale capitolo importante del Piano Strutturale di Bilancio di medio termine 2025-2029. Nulla di stupefacente visto che giorni prima aveva parlato della necessità di fare sacrifici e di dover usare il pugno di ferro. Il paventato allineamento delle aliquote è dunque diventato realtà.

Malgrado i tentativi dello stesso rappresentante del Governo di indorare la pillola e del Codacons di alzare la voce per evitare un ulteriore aggravio sulle tasche degli italiani già provate dal carovita, la decisione è stata presa e volenti o nolenti coloro che dispongono di una vettura dovranno fare i conti con quel centesimo in più di esborso che, se apparentemente potrebbe sembrare innocuo, nel computo finale di un rabbocco pesa eccome.

Aumento accise sul diesel, i consumatori sono allarmati

E’ importante dire che l’incremento andrà a colpire i privati cittadini, ma non gli autotrasportatori come invece era sembrato inizialmente. Stando a quanto diffuso dall’associazione consumatori, i nostri connazionali che possiedono un veicolo alimentato a diesel dovranno tirare fuori globalmente 245,6 milioni di euro e 1,23 miliardi di euro per il quinquennio del piano. Da quanto si apprende le automobili circolanti sul nostro territorio sono 49,3 milioni, il 42,3% di esse sono spinte a benzina, mentre il 41,5% si affida al gasolio.

 Aumento accise sul diesel
Diesel, i consumatori sono allarmati- Derapate.allaguida.it

Nello specifico si parla di 17,1 milioni di automobili con il primo carburante, e 16,7 milioni con il secondo. Per capire in maniera più netta e chiara di quali numeri si sta parlando e quale sarà l’impatto di questa spesa extra diciamo che 1 centesimo in più significa spendere 0,61 extra, Iva compresa, su un pieno da 50 litri. Se si ipotizzano due passaggi al mese in stazione di servizio per riempire il serbatoio fino all’orlo ogni utente andrà a spendere ben 14,64 euro in più all’anno.

In molti si staranno chiedendo le ragioni di tale provvedimento. Ebbene, le motivazioni sono due: la prima riguarda l’aspetto ambientale, in questo modo di spera infatti di disincentivare l’acquisto di mezzi a gasolio, mentre la seconda è di natura più pratica ed è legata al nostro debito pubblico in costante salita. Per arginare l’impennata l’Esecutivo sta cercando il modo di risparmiare tra i 3 e i 4 miliardi di euro.

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