Gli aumenti per il 2025 preoccupano, e non poco, gli automobilisti italiani. L’effetto domino si sta per compiere.
Secondo quanto riportato dalla Codacons, l’associazione attenta alla difesa dei consumatori, il 2025 potrebbe essere un anno davvero difficile per gli automobilisti. Gli aumenti sono dietro l’angolo e potrebbero derivare da un effetto domino su scala internazionale che andrà a influire sui costi relativi ai mezzi di trasporto.
Non è ancora chiaro se l’Europa abbia deciso o meno di poter imporre dei contro-dazi nei confronti degli States. Di certo, la battaglia commerciale in atto può far regredire, e non poco, i tanti passi avanti effettuati in questi ultimi anni. Non appena Trump si è insidiato all’interno della Casa Bianca, però, le preoccupazioni sono salite alle stelle e non potrebbe essere altrimenti.
Le misure tariffarie introdotte da parte del governo statunitense e alcune possibili contromosse da parte di tutti i Paesi colpiti da esse, porterebbero a degli aumenti davvero preoccupanti. A esser colpito, in particolar modo, potrebbe essere il settore dell’automotive, già in forte crisi dovuta a una transizione ecologica mal gestita e che sta inficiando in special modo sui posti di lavoro degli operai.
Automobilisti, cosa cambierà con i dazi
Per quanto riguarda il settore dell’automotive, potrebbe subire una riduzione degli utili che va tra il 5% e il 15% nel caso in cui i Paesi colpiti dalle misure di Trump decidessero di effettuare delle contromosse. L’effetto domino che stanno per scatenare le misure protezionistiche della Casa Bianca, partirà dagli stabilimenti messicani, europei e gli stessi statunitensi. Le perdite economiche che potrebbero subire marchi storici come Volkswagen, BMW, Audi, Honda, Stellantis, Hyundai, Mazda, Kia, Nissan e Toyota andranno a inficiare sui prezzi delle auto nuove.

Gli aumenti sui listini durante tutto il 2025 potrebbero, quindi, variare in media fra i 2.500 e i 3.000 euro. Il Messico è un hub fondamentale per l’industria automobilistica e a dirlo sono i dati. Infatti, nel 2024, proprio in questo Paese sono state prodotte ben 3,5 milioni di vetture, le quali rappresentano il 44% delle vendite della Volkswagen negli States, il 40% di Stellantis, il 31% di Nissan, il 23% di Mazda e il 13% di Honda.
Ma non sarebbe solamente il settore dell’automotive a subire gli effetti negativi dei dazi introdotti dall’amministrazione di Trump. Infatti, anche altri tipi di importazioni che l’Italia effettua dagli USA saranno colpiti da essi. Il nostro Paese importa ben 25,2 miliardi di euro di prodotti agricoli, alimentari, bevande, computer, elettronica e anche farmaci. Nel caso in cui l’Ue decidesse di rispondere con dei contro-dazi, quindi, il prezzo di tutti i suddetti prodotti importati aumenterebbe vertiginosamente. Tutto ciò andrà a inficiare ulteriormente in maniera negativa sulla già fragile economia italiana ed europea, segnata dall’inflazione oltre che dalla crisi dell’economia tedesca.