E’ arrivato l’annuncio del Ministro Salvini, non sarà più possibile agire come prima nell’installazione degli autovelox.
Prendere una multa non piace certamente a nessuno, soprattutto perché questo comporta la necessità di dover mettere mano al portafoglio per una spesa imprevista, spesso tutt’altro che leggera. Questo può succedere anche a chi solitamente è particolarmente ligio alle regole quando si mette al volante, ma potrebbe distrarsi o rendersi conto di essere in ritardo: per questo, potrebbe arrivare a premere eccessivamente il pedale dell’acceleratore.
Chi supera il limite di velocità difficilmente riesce a evitare la sanzione, a maggior ragione se sul tratto di strada che sta percorrendo è presente un autovelox, dispositivo sempre più utilizzato dalle dalle amministrazioni per spingere i guidatori ad essere più prudenti.
Agire in maniera sconsiderata quando si utilizzano questi strumenti – spesso i Comuni sono accusati di usarli per “fare cassa” – sarà però ora sempre più difficile, grazie al decreto che è ora finalmente realtà. Il progetto annunciato da tempo dal Ministro Matteo Salvini ha visto la luce, tutto è destinato a cambiare.
Essere sorpresi dagli autovelox quando si preme troppo il pedale dell’acceleratore resta una paura degli automobilisti. Non a caso, tanti usano il web per cercare di individuare dove sono installati questi dispostivi e capire quando sia necessario rallentare.
Troppo spesso, però, le amministrazioni sfruttano questo metodo non tanto per aumentare il livello di sicurezza in un tratto di strada ritenuto pericoloso, ma soprattutto per fare cassa. Farlo diventerà però sempre più difficile, come ha sempre ritenuto giusto dire il Ministro Matteo Salvini, che si è sempre fatto portavoce di questa teoria.
Il nuovo decreto sarà pubblicato martedì 28 maggio 2024 sulla Gazzetta Ufficiale come annunciato su Instagram dal Ministro in persona e riduce l’autonomia per i Comuni, che non potranno più decidere senza consultarsi dove installare gli autovelox. Ogni decisione passerà attraverso l’ok del Prefetto, sia per quelli fissi sia per quelli mobili (sono quelli montati su un cavalletto e presidiati dalla polizia).
I Comuni possono comunque presentare una richiesta apposita, ma diventa necessario redigere una relazione, utile a dimostrare che su un determinato tratto di strada vi sia ad esempio un elevato rischio di incidenti. I “device” potranno essere così posizionati solo quando è davvero necessario e per reali esigenze di sicurezza, come vicino a scuole, asili o ospedali.
Non sarà inoltre pù possibile prendere quelle che vengono definite “multe in serie”, magari perché ci sono più autovelox a poca distanza tra loro. Sono infatti previste “distanze minime e differenziate a seconda del tipo di strada“, quella minima dovrà essere di 3 km sulle strade extraurbane e 1 km sulle strade secondarie.
E’ poi indispensabile che gli autovelox siano opportunamente segnalati in anticipo, 1.000 metri sulle strade extraurbane, 200 sulle strade urbane a scorrimento e 75 sulle altre strade.
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