Bancarotta fraudolenta, addio auto di lusso: la Polizia ha sequestrato tutto

L’attuale periodo non è di certo dei più semplici da un punto di vista economico, il che comporta anche una dura bancarotta.

Nessuno vorrebbe mai vedere le società fallire, considerando come queste siano necessarie soprattutto per i lavoratori e permettono così di sfamare svariate famiglie. Non è di certo semplice al momento far quadrare i conti, con gran parte degli imprenditori che sono in difficoltà, mentre per altri, fortunatamente una netta minoranza, basta trovare delle scappatoie.

Sappiamo infatti come ci sia qualcuno in Italia che non sia del tutto ligio al proprio dovere di cittadino e soprattutto che non sia troppo avvezzo alla Legge. Lo si evince anche in uno degli ultimi casi, con la Guardia di Finanza che per fortuna tutela i cittadini da un punto di vista fiscale, bloccando così delle gravissime frodi.

Uno degli ultimi casi lo si è visto in Sicilia, in particolar modo a Modica, una bellissima città che si trova in provincia di Ragusa. L’operazione della Guardia di Finanza è stata davvero di enormi proporzioni, con un maxi sequestro che ha fatto discutere tutta Italia, con i ritrovamenti da parte delle Forze dell’Ordine che evidenziano come i soldi siano stati spesi in modo del tutto errato.

Bancarotta a Modica: cosa ha trovato la Guardia di Finanza

L’operazione è partita dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa, con questa che ha deciso di eseguire già in anticipo un maxi sequestro preventivo di ben 450 mila Euro. Lo si legge dalle pagine di livesicilia.it, anche se si preferisce non sottolineare il nome dell’azienda e l’imprenditore coinvolto in questa azione.

Guardia di Finanza e la società in Sicilia
Guarda di Finanza e Carabinieri (Ansa – derapate.allaguida.it)

La Guardia di Finanza ha contestato una bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, il che porta a una serie di emissioni o di annotazione di fatture false, con tanto di autoriciclaggio. Un’indagine che però si sta allargando sempre di più, visto come la situazione stia portando a galla un sistema molto più ampio, con gli indagati che sarebbero complessivamente cinque, e con il debito accumulato che arriverebbe così a 4 milioni di Euro.

Il trucco sarebbe derivato dal passaggio dei soldi da una prima società a una seconda, con questa che la intestarono alla nuora del rappresentate legale della prima società fallita. Ad aiutare i finanzieri nella loro ricerca ci ha pensato il mancato deposito delle scritture contabili. Inoltre si sono registrate una serie di operazioni come prelievi e ricariche di prepagate. Inoltre sono stati riscontrati ben nove auto d lusso e otto Rolex.

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