Brutta tegola per il gigante dei motori, con la Germania che deve rialzarsi da una nuova inattesa bancarotta.
L’economia mondiale sta portando una serie di importanti cambiamenti sul mercato, tanto è vero che anche la Germania non sta più trovando le soluzioni per uscire dalla crisi. Per tutti la nazione teutonica è da sempre il principale punto di riferimento per quanto riguarda il settore industriale, dunque è doloroso assistere a una simile situazione.
Sono diverse le aziende che sono state rilevate in modo tale da evitare il fallimento, mentre per altre non c’è stato nulla da fare. Purtroppo la situazione si è fatta sempre più spinosa al punto tale che ora si è nelle condizioni di assistere a un nuovo duro crollo, tanto è vero che non è bastata neanche la speranza di ingresso da parte della Cina.
La nazione asiatica aveva infatti provato a salvare le sorti di Voit, colosso tedesco che da anni è noto per la produzione di varie componenti per motori e trasmissioni. La salvezza infatti avrebbe dovuto essere rappresentata dalla Chongqing Millision Technologies, con questo colosso che avrebbe dovuto acquistare il 100% delle quote, garantendo così le coperture finanziarie che però non ci sono state.
Il periodo per le aziende tedesche nel mondo dei motori è dir poco nero, tanto è vero che ora si devono fare i conti anche il tracollo di Voit. Un disastro su tutta la linea, tanto è vero che la società si è trovata costretta a presentare istanza di fallimento per una serie di sofferenze finanziarie che ormai erano diventate incontrollate.
Ad accogliere la richiesta è il Tribunale di Saarbrucken, con la pratica che è affidata a Martin Kaltwasser, rappresentante dello studio legale Liser. Il fatto che non si sia concretizzata la cessione alla Chongqing Millison si è rivelato un durissimo colpo per le sorti dell’azienda, visto come da tempo sono iniziate una serie di sciagure.
La prima è quella legata alla chiusura dello stabilimento di Saarlouis da parte di Ford, uno dei suoi principali clienti. La Voit però aveva modo di collaborare con la maggior parte dei grandi colossi del mondo dei motori, da Audi a BMW, passando per Mercedes e Volkswagen, passando fino a Land Rover e Jaguar. Gli stabilimenti erano anche in Francia e Polonia, oltre alla sede centrale di St. Ingbert e ora sarà da capire la situazione per ben 2000 dipendenti.
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