Il colosso smette di fare auto: adesso farà aerei da guerra, la decisione è davvero storica. Tutti i dettagli.
Che l’industria dei motori europea non stia attraversando un momento particolarmente felice della sua storia non è certo un segreto. La forte concorrenza delle aziende cinesi, le spese della transizione elettrica a fronte di una domanda che fatica a decollare (anche per gli alti prezzi che hanno spinto i clienti sempre più lontano dall’acquisto di una nuova automobile), hanno messo a dura prova l’automotive in Europa e negli Stati Uniti, che per un secolo sono stati centrali per lo sviluppo del settore. Molte aziende storiche sono state in difficoltà negli ultimi anni: moltissime hanno rilevato numeri ben al di sotto di quelli del passato e fatto registrare perdite, alcune addirittura hanno dovuto chiudere i battenti, moltissime.
Queste difficoltà hanno chiaramente portato a delle riflessioni sul mercato dell’automobile e a chiedersi se davvero, e eventualmente in quali tempi, l’industria europea possa tornare ai fasti del pessato e ad una produzione di grossa mole. Se l’industria delle automobili continua a faticare, quella della difesa sta, purtroppo, avendo una impennata visto la forte tensione in campo internazionale che sta spingendo i diversi stati a rinforzarsi e ad aumentare gli investimenti su questo fronte. Questo sta facendo si che molte fabbriche, ormai abbandonate visto il crollo nella produzione di auto, stiano venendo riconvertite per la produzione di armi e dotazioni da guerra.
L’azienda svedese Saab ha da sempre una grande storia nell’ambito degli aerei, sia civili che militari, e la sua attenzione, dopo essersi dedicata, sin dagli anni ’40, anche alle auto, sembra essere tornata a concentrarsi in modo importante sul fronte degli aerei. La Svezia è da poco entrata a far parte della NATO, e vista la sua posizione avrà un ruolo quanto mai importante nel garantire la sicureza nel nord del continente europeo.
Saab sarà decisiva in questo, e in particolare si sta concentrando sulla produzione del caccia Gipren E. Nel mondo di oggi, purtroppo, sembra esserci più spazio per la guerra che per gli automobili, e direzione presa da Saab è solo uno dei tanti esempi di questa tendenza. Già in Germania si è parlato di riconvertire fabbriche per la difesa, e anche l’Italia secondo alcuni sarebbe pronta a seguire. L’industria dell’automotive, insomma, ha sempre meno spazio nelle strategie dei diversi stati.
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