John Elkann deve fare i conti con la crisi e ora i bilanci sono davvero negativi.
Negli ultimi anni sono ben pochi gli uomini che hanno saputo portare avanti i grandi colossi del mondo dei motori come ha saputo fare John Elkann. Senza dubbio siamo di fronte a uno dei personaggi più iconici degli ultimi anni, anche se è innegabile come anche lui sia stato più volte oggetto di dure critiche.
Ricordiamo poi come ci si trovi in un periodo confuso e di transizione, con la nascita del Gruppo Stellantis che rappresenta una rivoluzione epocale. In passato FCA e PSA erano profondamente rivali sul mercato, dunque ancora oggi non è di certo facile trovare il modo di farle convivere nel miglior modo possibile.
Non ci si deve dimenticare però come Elkann non sia solo un uomo legato al settore dei motori, ma con Exor da tempo ha ampliato sensibilmente i propri orizzonti. Alcuni bilanci però sono altamente negativi e si deve fare di tutto per poter risolvere una situazione che si fa sempre più spinosa.
Sembra che Exor sarà costretta ad attuare una serie di pesanti tagli tra le aziende che gestisce e due dei nomi più importanti che sono ormai destinate al peggio che sono la concessionaria pubblicitaria Manzoni e il Gruppo Gedi. Il colosso editoriale prevede al proprio interno grandissimi nomi dell’editoria italiana come “Repubblica” o “La Stampa“, ma già da tempo ha ridotto sensibilmente il numero di giornali presenti al proprio interno.
I numeri dei suoi bilanci purtroppo non sono per nulla positivi e spiegano ampiamente come mai ci sia la volontà da parte di John Elkann di valutare la possibile cessione. Infatti i ricavi sono passati da 472,8 a 386,8 milioni, il che dimostra come ci sia un tracollo del 18% rispetto a un solo anno fa.
Il risultato operativo netto è di -45,1 milioni mentre la posizione finanziaria netta è di -161 milioni prima delle pratiche contabili e di -200,1 milioni post IFRS 16. Il numero di dipendenti è sensibilmente diminuito rispetto al 2023, con il totale di 1343 che ha visto dunque un taglio di ben 324 posti. Una situazione complessa per Gedi, con voci sempre più insistenti che parlano dunque di una possibile cessione del Gruppo da parte di Exor e senza dubbio si tratterebbe di un durissimo colpo in generale per tutta l’editoria italiana.
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