Il gasolio rischia sempre di più nel prossimo futuro e ora c’è un verdetto chiaro.
Da un po’ di anni a questa parte sono sempre di più i Comuni e le Regioni che stanno attuando dei piani altamente limitanti nei confronti del diesel. Questo carburante però è ancora perfettamente funzionante e anzi si può affermare che sia uno di quelli che ha dato vita ai maggiori sviluppi.
Privarsene non sembrerebbe essere la migliore delle soluzioni, anche perché è innegabile il fatto che per chi ha bisogno dell’auto per lavorare, il gasolio sia ancora nettamente il modo migliore per muoversi. Anche da un punto di vista dello sviluppo legato alle emissioni di CO2, si sono fatti enormi passi in avanti.
Questo però sta portando le istituzioni a vietare via via sempre di più tutte quelle auto diesel che hanno ancora una vecchia omologazione. Lo si vede con lo spinoso caso delle Euro5, vetture che ormai da tempo sono finite sotto l’occhio del ciclone. Prima sembrava che diverse Regioni del Nord Italia fossero ormai pronte per bloccare la loro circolazione l’1 ottobre 2025, ma è arrivato un dietrofront che può cambiare tutto.
La Regione Piemonte era stata la prima che si era esposta per il blocco della circolazione delle auto Euro 5 nelle città con una popolazione al di sopra dei 30 mila abitanti. Una scelta che aveva comportato non poche polemiche, visto comunque come queste vetture siano ancora abbastanza giovani.
Per il momento c’è stato un piccolo dietrofront, con la Legge che slitta all’1 ottobre 2026, ma l’aspetto più interessante è notare come siano cambiati moltissimo i paletti imposti. Infatti non saranno più prese in considerazione le città da oltre 30 mila abitanti, ma solo quelle che superano i 100 mila.
Ciò significa che tantissimi Comuni, e anche capoluoghi di provincia che prima sarebbero stati colpiti, ora avranno modo ancora di poter viaggiare serenamente. Le Euro5 a gasolio sono delle auto ancora accessibili e di ottimo spessore, il che fa capire come sarebbe un errore bloccarle. Inoltre, nel momento in cui partirà questo blocco, diventerà necessario fare sì che le Regioni varino anche un piano tale da poter aiutare i cittadini nel cambio dell’auto, altrimenti diventerà un’imposizione ancora più difficile da accettare e da capire. Le Regioni coinvolte in questo piano sono Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, e fra un anno la polemica non terminerà.
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