La BMW sta sviluppando una nuova gamma di motori e veicoli elettrici, ma il gran capo non si è detto d’accordo con le decisioni prese dall’Europa. C’è il rischio che il settore possa crollare.
L’Europa ha scommesso sull’elettrico in chiave futura, puntando sulle emissioni zero come metodo per combattere l’inquinamento atmosferico e le emissioni di CO2 provenienti dal settore dei trasporti. Dal 2035 sarà vendita la vendita di veicoli dotati di motori diesel e benzina, anche se una piccola speranza è lasciata aperta grazie alle trattative in corso sui bio-carburanti e sugli e-fuel, che potrebbero tenere in vita i motori a combustione interna. Tuttavia, questi combustibili più sostenibili hanno dei costi di sviluppo molto elevati, e non saranno pronti per la commercializzazione di massa prima del 2030.
Dal canto suo, la BMW è pronta per affrontare le sfide future, ed ha appena avviato la produzione dei motori elettrici per la gamma Neue Klasse, la generazione di auto ad emissioni zero presentata due anni fa, e che presto sarà disponibile sul mercato. Tuttavia, il gran capo della casa di Monaco di Baviera teme che uno stop totale ai motori termici possa essere fatale al settore, ed invoca rapidi cambiamenti alle normative imposte.
BMW, Oliver Zipse teme l’addio al termico nel 2035
Il CEO della BMW Oliver Zipse ha lanciato l’allarme su quanto deciso dall’Europa per il futuro dell’automotive: “Credo che non ci facciamo alcun tipo di favore stabilendo delle date future arbitrarie entro le quali tutti i settori si dovranno adeguare. Le norme attuali sono a dir poco assurde, anche perché i produttori di carburante come Shell e BP non hanno alcun obiettivo. Ad agosto, noi come aziende siamo in vantaggio rispetto ai numeri dello scorso anno“. Ed infatti, la casa tedesca è avviata a vendere circa 2,5 milioni di veicoli nel 2025.

La BMW sta vivendo un periodo dunque positivo, ma in chiave futura si teme che possa accadere qualcosa di drammatico per il futuro dell’automotive. Zipse ha infatti tuonato: “Credo che bloccare del tutto i motori diesel e benzina sarebbe un grave errore, un rischio per tutto il settore“. Sono molti i manager e gli amministratori delegati che hanno sollevato forti dubbi in tal senso, ma per il momento, l’Unione Europea ha fatto orecchie da mercante.