Bollo auto non pagato, svolta finale sulla data: tutto decaduto, chi può approfittarne da subito

Chiunque non abbia pagato il bollo auto per tempo può beneficiare di una prescrizione. Occhio al calendario.

Ci sono delle tasse che proprio agli italiani non sembrano affatto andare giù. Fra queste c’è il bollo, un tributo locale che grava sui veicoli e motoveicoli che sono stati immatricolati all’interno dei confini della Repubblica Italiana. Solo in Sicilia, nel 2023, l’evasione per questa tassa ammontava a 800 milioni di euro. In tutta Italia, ogni anno, l’ammontare dei fondi pagati dai proprietari di un mezzo di trasporto ammontano a circa 6 miliardi di euro.

I soldi derivanti dal pagamento del bollo spettano interamente alle regioni, con eccezione per la Sardegna e il Friuli Venezia Giulia, i cui incassi finiscono nelle casse dell’Agenzia delle entrate. Questa tassa annuale, nel caso in cui non vanga pagata, va in prescrizione, ma per chi omette il pagamento ci sono delle conseguenze.

Ovviamente, più aumenta il periodo di ritardo del pagamento e maggiore sarà l’importo da pagare. Il consiglio è quello di saldare entro il tempo dovuto, così da poter evitare interessi di mora o sanzioni pecuniarie. Se capitasse che una persona dimentichi di corrispondere la cifra del bollo, però, può beneficiare della prescrizione. Conoscerne i tempi può essere fondamentale per poter evitare di versare delle somme non dovute.

Bollo auto, cosa dice la legge

Per quanto riguarda il tema del bollo per i veicoli di proprietà, c’è da fare attenzione anche ad alcune variazioni esistenti su base regionale. Generalmente, il tempo massimo per la prescrizione è lo stesso in tutta Italia. Va calcolato partendo dal primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui doveva essere saldato. Per quanto riguarda le tempistiche, tranne che per la Regione Piemonte (in cui il bollo viene prescritto in 5 anni) nel resto del Paese la prescrizione avviene dopo 3 anni.

Bollo auto, dopo quando va in prescrizione il pagamento
Bollo auto, cosa dice la legge – Derapate.allaguida.it

Per poter comprendere se il bollo è andato in prescrizione, sarà fondamentale verificare l’assenza di solleciti di pagamento. Anche l’assenza di cartelle esattoriali, a partire dai tre anni successivi alla scadenza del versamento, farà comprendere che il bollo è stato prescritto.

Nel caso in cui il cittadino riceva una cartella esattoriale e voglia contestare l’ammontare della tassa, allora può presentare un’istanza di annullamento. Andrà effettuata entro 30 giorni dalla notifica e potrà ricorrere presso la Commissione Tributaria, ma non dopo i 60 giorni dal ricevimento della notifica. Una volta superati questi limiti temporali, allora il cittadino perde immediatamente il diritto a poter contestare l’atto.

Chiunque decida di sanare la propria posizione, può individuare le annualità arretrate e procedere al pagamento. Ovviamente, c’è da tenere conto delle sanzioni applicabili, le quali partono dallo 0,01 % giornaliero, entro i primi 14 giorni, fino ad arrivare al 5%, se si superano i 2 anni. Inoltre, è meglio non andare oltre i 3 anni, poiché il mezzo può essere anche radiato.

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