Bollo auto, il governo ha deciso: via allo stralcio. I pagamenti di questo periodo sono stati annullati, cittadini in festa.
Il bollo auto è un onere particolarmente contestato dai cittadini. L’idea di dovere versare una tassa di possesso sul proprio mezzo indipendentemente dalla sua frequenza di utilizzo, sia che sia utilizzato ogni giorno che lo si tenga in garage, non va giù, e a più riprese da più fronti è stato chiesto che venisse abolita. Al momento, però, il governo non sembra intenzionato ad aprire ad una abolizione del tributo. Sono in arrivo, però, buone notizie per i cittadini: i bolli di questo periodo verranno annullati.
Il pagamento del bollo d’auto non ha una scadenza né una cifra fissa ed uniforme per tutti. Il valore della tassa dipende infatti dal tipo di automobile e dalla zona di provenienza (il bollo va infatti versato alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano, tranne per Sardegna e Friuli Venezia Giulia che fanno riferimento all’Agenzia delle Entrate).
Il bollo va versato una volta all’anno, ma le tempistiche sono diverse: il termine dipende infatti dalla data d’immatricolazione, e il pagamento deve avvenire entro il mese successivo a quello d’immatricolazione. Questo rende certamente più complicato ricordarsi la scadenza. Tante persone infatti si rendono conto di non avere saldato la tassa solo molto tempo dopo, quando arriva la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate per la riscossione.
Nel corso del tempo il governo ha promosso diverse misure “stracciacartelle”, dalla rottamazione alle sanatorie, annullando molte tasse non saldate. Un modo per andare incontro ai cittadini, ma anche alleggerire la burocrazia statale e abbassare i costi, in molti casi infatti il tenere aperti i fascicoli risultava più dispendioso della cifra da riscuotere.
In queste misure sono coinvolti anche i bolli dell’auto non saldati. Con la norma “strappacartelle” sono stati cancellati i tributi affidati all’Agente di Riscossione nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2015, per una cifra dovuta fino a 1.000 euro. Da sottolineare che appunto la data a cui fare riferimento non è l’anno in cui il bollo era dovuto, ma quella in cui la tassa non pagata è stata affidata ad Agenzia Entrate Riscossione. Per sapere se il vostro vecchio bollo rientra tra quelli annullati, è possibile controllare sulla propria area personale nel sito dell’Agenzia Entrate Riscossione o controllando le proprie cartelle esattoriali.
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