Bonus auto, decisione definitiva del Governo: cosa cambia

Una svolta epocale per il settore automotive italiano si profila all’orizzonte. Il Governo ha preso una decisione sul Bonus ato che potrebbe rivoluzionare il mercato delle quattro ruote nel nostro Paese.

Percorrendo le strade trafficate di Roma, è facile pensare il panorama automobilistico italiano stia nel pieno di una trasformazione radicale. Proprio qui, nella capitale, il Governo si prepara a rivedere completamente il sistema degli incentivi per l’acquisto di nuove auto. Una manovra che promette di dare nuova linfa vitale a un settore cruciale per l’economia nazionale.

L’annuncio è ormai ufficiale. Il ministro Adolfo Urso, titolare del dicastero del Made in Italy, ha svelato i dettagli di un piano ambizioso che prenderà il via nel 2025. Come un’iniezione di carburante green, il Governo si appresta a immettere nel sistema risorse considerevoli: 750 milioni di euro nel primo anno, per poi passare a un miliardo all’anno dal 2026 al 2030.

Un cambio di marcia per l’industria automobilistica

Ma non si tratta solo di numeri. La vera rivoluzione sta nell’approccio. Il nuovo piano di incentivi non si limiterà come è successo negli ultimi anni, a favorire l’acquisto di veicoli a basse emissioni, ma punterà a trasformare l’intero settore automotive italiano con una potente iniezione di energia.

Novità Bonus Auto
il Ministro Urso (ansa) – derapateallaguida.it

L’obiettivo è chiaro: agevolare l’acquisto di auto prodotte in Unione Europea, favorendo al contempo la transizione energetica. Ma c’è di più. Il ministro Urso ha parlato di “parametri innovativi” che verranno introdotti, come l’impronta ecologica, la cybersecurity e il rispetto dei diritti dei lavoratori. Un approccio a 360 gradi che mira a rendere l’industria automobilistica italiana non solo più green, ma anche più etica e tecnologicamente avanzata.

Il nuovo schema di incentivi, che verrà definito a partire da settembre, promette di essere più mirato ed efficace. Il Governo punta a offrire bonus maggiori per le auto a più basse emissioni e incentivi per chi rottama veicoli vecchi e inquinanti. Un’attenzione particolare sarà rivolta alle classi meno abbienti, con bonus orientati a sostenere chi ha più difficoltà economiche.

Ma la vera sorpresa potrebbe arrivare dall’apertura verso nuovi produttori. Il Governo non esclude accordi con costruttori stranieri, come i cinesi di Dongfeng, che potrebbero iniziare a produrre o assemblare i loro modelli in Italia. Una mossa che, se da un lato potrebbe creare qualche tensione con Stellantis, dall’altro promette di portare nuovi investimenti e opportunità per l’intera filiera automotive italiana.

Le reazioni del settore non si sono fatte attendere. Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA, ha accolto con favore l’iniziativa governativa, sottolineando però la necessità di sostenere non solo la domanda, ma anche l’offerta. L’intera filiera automotive – dai costruttori ai componentisti, passando per le società di engineering e gli allestitori – deve essere supportata in questa transizione. Il piano del Governo sembra andare nella direzione giusta,

Gestione cookie