Brutte notizie per chi sperava di acquistare un’auto nuova di zecca a basso prezzo. La bordata che arriva dall’Unione Europea è totale: cambiano i costi di acquisto e non in meglio, i dettagli
Sono giorni caldissimi per l’Automotive europeo ed il suo mercato. La questione dazi sull’import dalla Cina in Europa sta tenendo banco in tutto il Vecchio Continente, con conseguenze prossime alla doccia fredda anche in Italia. Il movimento avviato da Francia e Germania nello scorso anno, ora, ha trovato finalmente un appiglio ufficiale e si prepara a rivoluzionare per sempre l’impatto che i veicoli del Dragone Rosso avranno nel mercato europeo.
La Commissione Europea, infatti, ha approvato e definito il regolamento d’attuazione del provvedimento che imporrà nuovi dazi sull’import delle auto elettriche provenienti dalla Cina nel Vecchio Continente. Il tutto entra in vigore a partire da giovedì 31 ottobre 2024, con le nuove tassazioni che andranno ad incidere ulteriormente sull’attuale aliquota del 10%.
I dazi aggiuntivi avranno una durata di cinque anni e saranno applicati anche a quelle case produttrici occidentali che hanno comunque aperto fabbriche e stabilimenti al di là della Grande Muraglia. È il caso di Tesla e di numerosi marchi tedeschi. Le percentuali, chiaramente, variano in base al grado di collaborazione ricevuto dalle autorità nel corso delle indagini.
Nuovi dazi alle auto elettriche dalla Cina: cosa succede
Quest’ultimo è un fattore chiave. Le aziende che hanno collaborato non riceveranno dazi aggiuntivi oltre il valore medio del 20,7%. Au contraire, quelle che non hanno collaborato riceveranno dazi aggiuntivi per un valore medio superiore del 35,3%. Numeri che incideranno su tutti i listini delle case produttrici interessate, con rincari attesi su qualsiasi gamma.
Tesla, BYD, Geely, SAIC, Chery, Leapmotors e chi più ne ha, più ne metta: i prezzi di listino di queste aziende saranno caricati ulteriormente dei nuovi dazi ricevuti dall’Unione Europeo. E nelle prossime settimane si riuscirà ad avere una contezza superiore circa i primi effetti ufficiali e tangibili del nuovo provvedimento da Bruxelles.
Tuttavia, preme ricordare che per gli automobilisti non tutto è perduto. C’è ancora margine per trovare una soluzione negoziata tra appunto Bruxelles e le case produttrici di auto elettriche dalla Cina. Un’eventuale intesa nei prossimi mesi potrebbe significare un dietrofront parziale o addirittura totale circa i dazi aggiuntivi perpetrati a danno di brand del Dragone Rosso. Saranno mesi caldissimi per il futuro del mercato dell’elettrico, spinto molto dalle vetture low cost che arrivano dall’Oriente.