Bugatti, chi fa i suoi poderosi motori? Alle spalle del marchio c’è un colosso dell’automotive

Dietro i motori Bugatti si cela molto più di quanto si possa immaginare, e la mano di un vero colosso dell’automotive. 

L’universo Bugatti è un mondo a parte, dove ogni dettaglio è curato con una precisione quasi maniacale. Il marchio francese, nato dal genio di Ettore Bugatti, ha saputo conquistare un posto d’onore tra i costruttori più esclusivi del pianeta.

Nel corso dei decenni, Bugatti ha saputo rinnovarsi senza mai perdere il proprio DNA. Le vittorie in pista, i progetti visionari e le continue sfide tecnologiche hanno contribuito a costruire un mito che ancora oggi fa battere il cuore agli amanti delle hypercar. Non è un caso se, quando si parla di motori Bugatti, si pensa subito a prestazioni che mettono in ombra anche i nomi più blasonati del panorama automobilistico.

Il colosso nascosto dietro i motori Bugatti

La vera rivoluzione, però, arriva quando si solleva il cofano. Qui si entra in un territorio dove la tecnica sfida i limiti dell’immaginazione. Prendiamo la Chiron: un’auto che ha riscritto le regole del gioco, grazie a un propulsore W16 quadriturbo da 8 litri capace di erogare 1.500 cavalli. Numeri che fanno tremare i polsi, ma che raccontano solo una parte della storia.

Bugatti motori
Il colosso nascosto (Bugatti) derapateallaguida.it

La Chiron, infatti, non è solo potenza bruta: è anche raffinatezza meccanica, con un cambio doppia frizione a sette rapporti che assicura cambi di marcia fulminei e una progressione senza pari. Da ferma a 100 km/h in 2,4 secondi, oltre 400 km/h di velocità massima: dati che parlano da soli.

Ma la corsa all’eccellenza non si ferma mai. Con la Tourbillon, erede della Chiron, Bugatti ha alzato ulteriormente l’asticella. Sotto la carrozzeria si nasconde un V16 aspirato da 8,3 litri, capace di raggiungere i 9.000 giri al minuto e di sprigionare la bellezza di 1.775 cavalli.

Un motore sviluppato in collaborazione con Cosworth, dotato di un albero motore lungo un metro e abbinato a un cambio doppia frizione a otto marce, montato direttamente sul retro. La disposizione dei cilindri, su due bancate da otto, è studiata per garantire il massimo in termini di efficienza e prestazioni.

Dietro tutto questo, però, c’è la mano di un gigante dell’automotive: il Gruppo Volkswagen. È proprio il colosso tedesco a fornire le risorse e il know-how necessari per realizzare propulsori così sofisticati, unici nel loro genere. Solo una realtà di questa portata può permettersi di investire in tecnologie tanto avanzate, dando vita a motori che non hanno eguali nel panorama mondiale.

In definitiva, i motori Bugatti sono il risultato di una sinergia perfetta tra tradizione artigianale e innovazione industriale. Un connubio che continua a stupire, portando il marchio francese sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza. E se oggi le Bugatti fanno impallidire persino le Ferrari più estreme, il merito va a chi, dietro le quinte, non smette mai di sognare in grande.

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