Duro scontro tra la Cina e l’Europa, con il dibattito che rischia di avere serie conseguenze nel mondo delle automobili.
Le aziende automobilistiche stanno affrontando una serie di cambiamenti in questi ultimi anni, partendo per prima cosa dal fatto che si sta cercando di virare in modo deciso sull’elettrico. Si tratta di una vera e propria rivoluzione da un punto di vista tecnico, con l’intento che è quello di abbattere quanto più possibile le emissioni di CO2.
Si tratta di un obiettivo molto nobile, con la Cina che sta cercando di entrare sempre di più nel mondo delle quattro ruote con un ruolo dominante proprio grazie al fatto che ha moltissimo materiale interno ai propri confini per progettare queste vetture. Il problema però è lo stile di Governo della nazione asiatica.
La differenza con l’Unione Europea e i suoi Stati membri è evidente, considerando infatti come siamo di fronte a uno Stato socialista da un lato e liberisti dall’altro. Ecco dunque come mai già da tempo, prima delle elezioni del 2024, Ursula Von der Leyen aveva già avviato un’indagine legata proprio ai legami tra le case cinese e il Governo, con i dazi che sono una conseguenza che non è piaciuta per nulla a Pechino.
Non è piaciuta per niente al Governo di Pechino la presa di posizione da parte dell’Unione Europea che ha stabilito così dei duri dazi contro la nazione asiatica. La Cina ha addirittura presentato un esposto ufficiale al WTO, ovvero all’Organizzazione Mondiale del commercio, affermando chiaramente come questa presa di posizione sia una violazione degli impegni di cooperazione internazionale.
Il punto viene posto soprattutto come un rallentamento per il miglioramento dell’ambiente e la lotta al cambiamento climatico, in quanto le principali importazioni dalla Cina sono di auto. Secondo il Governo cinese la sentenza non ha alcun fondamento fattuale e legale, con questo che avrebbe così violato duramente le regole del WTO.
Quindi il Ministero del Commercio cinese ha concluso la propria nota evidenziando come si augura di una nuova valutazione da parte dell’Unione Europea e che ci possa essere così un dietrofront in modo tale da poter dare vita a una cooperazione più salda tra UE e Cina, oltre che una stabilità di filiera con la fornitura di auto elettriche. Non sarà semplice trovare però nel breve periodo un punto d’incontro tra le parti.
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