Caos Stellantis, ancora polemiche nel nostro paese: futuro in bilico per il gruppo, allarme tra i lavoratori e i clienti.
Il settore dell’automotive sta vivendo un momento davvero difficile nel nostro paese. E’ emblematico il caso di Stellantis, principale produttore di automobili sul territorio italiano, che nell’ultimo periodo ha incontrato non pochi ostacoli. Il mercato europeo è in una fase di forte crisi, frutto delle incerte normative continentali e degli alti costi di produzione dell’elettrico a fronte di una domanda che fatica a decollare.
Una situazione che ha messo in grossa difficoltà tutti i marchi europeo, inclusa Stellantis (di cui fanno parte alcune colonne del made in Italy come FIAT, Alfa Romeo, Lancia e Maserati). L’azienda si è trovata costretta a dover ottimizzare le risorse ed effettuare dolorosi tagli per poter sostenere le difficoltà del momento attuale. Proprio questa necessità, secondo Stellantis, è anche alla base della decisione di spostare diverse attività lontano dall’Italia, dove i costi di produzione sono superiori e viene lamentato un sostegno statale non sufficiente alle esigenze dell’industria.
Queste decisioni però hanno suscitato diverse polemiche. La situazione degli stabilimenti italiani, spesso alle prese con periodi di fermo alla produzione e cassa integrazione, e lo spostamento della produzione di alcuni modelli altrove, continua a far discutere e ad allarmare. La diatriba con il governo italiano sulla questione è ormai nota. L’esecutivo ha più volte richiesto certezze sugli investimenti futuri nel nostro paese di Stellantis, e ha ribadito il ruolo fondamentale del gruppo nel rilancio del settore.
Stellantis e il governo stanno provando a ricomporre una frattura che nelle ultime settimane si è fatta più marcata. Il ministro Urdo ha convocato un tavolo con rappresentanti del grippo, sindacari, Anfia e Regioni per discutere del futuro dell’industria. Un incontro che non è certo iniziato con le migliori premesse, visto l’importante taglio voluto dal governo sul fondo automotive.
La decisione non è stata apprezzata dalle aziende, che stanno chiedendo a gran voce sostegno in un momento di grossa difficoltà. Il governo dal canto suo chiede a Stellantis un piano definito per il futuro dei suoi stabilimenti, dai quali dipendono le sorti dell’automotive italiano. Il gruppo ha confermato gli investimenti e rassicurato: non ci sarà smobilitazione né licenziamenti. Un incontro non sarà certo sufficiente per appianare le divergenze e tracciare la strada per il futuro, il percorso è ancora lungo e servirà la collaborazione di tutti. I lavoratori intanto attendono con il fiato sospeso.
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