Le accise sui carburanti stanno per cambiare ancora. Una piccola differenza che nasconde grandi conseguenze.
Il distributore di carburante è come un termometro dell’economia italiana. Quando i prezzi salgono l’economia immediatamente si raffredda perché ogni variazione di prezzo influenza le scelte di milioni di automobilisti e impatta sui costi di trasporto e sui prezzi di beni e servizi.
Oggi la novità arriva dalla Commissione Finanze del Senato: hanno approvato un piano per modificare le accise su benzina e diesel. L’idea sembra semplice: alzare il prezzo del gasolio di uno o due centesimi e abbassare quello della benzina della stessa cifra. Dietro questa apparente semplicità si nasconde una strategia precisa per cambiare le nostre abitudini alla guida.
La strategia nascosta nel piano del Senato
Il trucco sta nei numeri: gli italiani consumano quasi tre volte più gasolio che benzina: 21,6 miliardi di litri contro 7,8. Quindi anche un piccolo aumento sul diesel porta molti più soldi nelle casse dello Stato rispetto a quanto si perde con lo sconto sulla benzina. Come quando al supermercato alzi di poco il prezzo del pane e abbassi quello del caviale: alla fine ci guadagni.
Le accise oggi pesano in modo diverso: 61 centesimi al litro sul gasolio, 72 sulla benzina. Questa differenza sparirà gradualmente entro il 2030. L’Europa spinge in questa direzione perché il diesel inquina di più. Il governo italiano ha fatto due conti: in tre anni incasserà 500 milioni extra per pagare gli stipendi di 110.000 dipendenti del trasporto pubblico.
Chi ha scelto il diesel per risparmiare dovrà rifare i conti. Il vantaggio fiscale del gasolio vale oggi 3,5 miliardi di euro all’anno. Un tesoro che svanirà poco a poco e le case automobilistiche lo sanno bene: stanno già cambiando rotta. La direzione si vede nei listini, i prodotturi puntano su motori a benzina più efficienti o su altre tecnologie.
Gli effetti si vedranno presto. Già oggi chi compra un’auto nuova ci pensa due volte prima di scegliere il diesel. Nel 2030 i due carburanti costeranno uguale, forse il gasolio diventerà persino più caro. Un cambiamento lento e costante, come una goccia che scava la pietra.
I diesel non sarà più il carburante conveniente di una volta. Gli automobilisti dovranno guardare oltre, verso motori più puliti ed efficienti. Le strade italiane cambieranno volto, con meno auto diesel e più veicoli alternativi. Un futuro diverso ci aspetta al distributore, dove il risparmio andrà cercato in modi nuovi.
La partita delle accise è solo all’inizio. Nei prossimi anni vedremo aumenti e riduzioni che sembreranno piccoli, quasi insignificanti. Gli effetti, però, saranno massicci ed è bene cominciare a prepararsi subito.