Una truffa internazionale è stata letteralmente sgominata dalle forze dell’ordine: riguardava le carte carburante e la vendita delle stesse.
Il caro prezzi ha colpito duramente negli ultimi anni, con un sali/scendi clamoroso sulle tariffe che hanno riguardato ovviamente anche il carburante. Una vera e propria mazzata per tutti gli automobilisti italiani, costretti a spendere cifre sempre più elevate per il rifornimento del proprio veicolo. Non bastavano insomma gli aumenti sulle RC Auto e sul bollo, anche fare benzina o diesel è divenuto molto caro.
Quando un bene che dovrebbe essere alla portata di tutti diventa sempre più oneroso, storicamente, scattano i sotterfugi e le manipolazioni per cercare di guadagnare qualcosa da parte di persone losche, anche in maniera poco legale. Proprio in tal senso si deve leggere l’ultima folle notizia che riguarda un’operazione internazionale di Polizia, che ha sgominato una vera e propria associazione a delinquere legata alla vendita del carburante.
Una storia molto particolare che riguarda alcune zone del Trentino Alto-Adige in particolare la provincia di Trento, passando anche per Romania e Spagna. Ma questo intrigo internazionale è stato sgominato dalle forze dell’ordine che hanno rivelato la vendita illegale di carburante, con una modalità tanto furba quanto illecita.
Un’indagine partita dalla denuncia di Enilive, la società italiana che gestisce la maggior parte delle carte carburante su territorio nazionale. Questi ultimi hanno evidenziato uno strano aumento ingiustificato nell’utilizzo di tali carte – impiegate con un cambio di denaro per pagare benzina, diesel e simili direttamente al distributore – rivolgendosi dunque alla Polizia.
Nel giro di poche settimane è stata individuata questa banda internazionale, che agiva in tale maniera: piazzando degli skimmer (dispositivi in grado di leggere i dati delle carte di credito provenienti dalla Romania) sui distributori automatici di alcune aree di servizio in Trentino, hanno potuto leggere i dati clonati poi in carte carburante fasulle. In questo modo, gli autori della tragga hanno potuto prelevare carburante a volontà da tali stazioni e rivenderlo poi a circa 1€ al litro, a clienti sul mercato nero.
Una volta scoperto il meccanismo, sono scattate le misure cautelari nei confronti di 27 persone e un maxi sequestro preventivo di beni per oltre 150.000 euro. L’operazione nominata “Free Fuel”, portata avanti dai carabinieri della polizia giudiziaria di Trento, ha identificato i colpevoli come facenti parte di un’organizzazione transnazionale, capace di guadagnare con questo traffico di carburante circa 15.000 euro a settimana. Il carburante, una volta prelevato, veniva stoccato in furgoni appositi ed in contenitori non a norma presenti in un magazzino di Lavis, località della provincia di Trento, prima di essere rivenduto a prezzi stracciati.
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