Ben duemila motociclette sono state richiamate dal costruttore, a causa di problemi evidenziati: in questo caso il difetto è grave.
L’azienda ha approfondito le investigazioni, dopo che l’allarme era stato evidenziato da più parti, e ha optato per un richiamo di massa per alcune delle sue motociclette. Anzi circa duemila moto tornano alla Casa Madre, a causa di un difetto che potrebbe rivelarsi davvero pericoloso. I test metallurgici l’hanno confermato appena a giugno, per cui è già tempo di mettere in sicurezza le due ruote e restituirle ai clienti.
Non è stato facile confermare il problema, poiché si evince per lo più sotto sforzo, ma è evidente in quel momento. Perciò la Indian ha avviato la campagna di richiamo per la gamma 2024, quindi appena debuttante di specifici modelli. Si tratta di tutte le Chieftain, Challenger, Pursuit, Roadmaster e Springfield vendute quest’anno.
Il paese di riferimento sono gli Stati Uniti o almeno per ora è certo che i migliaia di richiami sono stati circoscritti a quest’area geografica, ma non è da escludere che possano essere man mano coinvolti anche altri paesi. Il problema di sicurezza riguarda la sospensione posteriore. Capiamone di più.
Richiamo per circa duemila moto: il difetto è di sicurezza
Dal 2023, infatti, sulle varie Bagger e sulle moto da turismo Indian è stata introdotta una sospensione con leveraggi progressivi. Tuttavia, l’asta di spinta dell’ammortizzatore risulta debole. Da maggio 2024 sono stati registrati quattro casi in cui la fusione di alluminio si è piegata sotto sforzo. I vari test hanno confermato la debolezza, da individuare precisamente nella fusione del grezzo della bielletta. Un difetto da non sottostimare poiché potrebbe avvenire un contatto tra le ruota posteriore e il parafango o anche il telaio. In questo caso le conseguenze potrebbero essere davvero gravi.
Quindi, la National Highway Traffic Safety Administration ha imposto a Indian Motorcycle il richiamo 1773 esemplari per “instabilità sotto carico”. Delle migliaia di motociclette richiamate probabilmente circa il 20% ha il problema, ma è comunque molto. Bisogna scongiurare ogni possibile incidente o danneggiamento a parti vitali della moto come telaio, cablaggio, pneumatico e persino serbatoio di compensazione del liquido di raffreddamento. Ad oggi nessuna notizia su feriti o simili è pervenuta. La campagna di richiamo è chiaramente gratuita su tutti i modelli interessati.