Stellantis, arriva la notizia ufficiale. E’ stata conclusa la cessione dall’azienda statunitense. Ora cambia tutto.
Stellantis sta attraversando un momento davvero complicato della sua storia. Il gruppo ha avuto un anno davvero difficile, e paga il difficile contesto attuale del mercato delle automobili. L’industria delle automobili europea sta in generale vivendo un periodo di crisi, con numeri di vendita in netto calo rispetto allo scorso anno un po’ per tutte le aziende.
La transizione verso l’elettrico ha messo a dura prove le aziende: costi di produzione più elevati, a fronte di una domanda che fatica a decollare (i prezzi di listino più elevati e l’autonomia limitata della batteria sono importanti disincentivi per i potenziali clienti), e una normativa che continua ad essere incerta e a fare discutere (sempre più attori richiedono di rivedere la scadenza del 2035 entro cui l’europa intende fermare la produzione di auto a diesel e benzina) hanno segnato profondamente bilanci e strategie aziendali.
Stellantis continua a risentire di questa generale situazione. L’azienda sta provando ad ottimizzare le proprie risorse, sta rivalutando investimenti e strutture delle proprie aziende, sta provando a tracciare decisioni in ottica futura che possano invertire la tendenza e aiutare a superare questo momento. Nell’ultimo periodo sono state diverse le novità anche in diversi ambiti. E’ arrivata per esempio la notizia di una recente cessione.
Stellantis ha ricevuto dalla Commissione Europea l’ok alla cessione di Comau. La società italiana specializzata in automazione e robotica industriale è stata acquistata dal fondo di private equity statunitense One Equity Partners Capital Advisors. La notizia dell’autorizzazione, ottenuta sulla base del Regolamento UE sulle concentrazioni, è stata data dalla stessa Commissione in una nota ufficiale.
Lo scorsa estate era arrivata la comunicazione di Stellantis sull’acquisto di One Equity della maggioranza in Comau, che adesso è stata validata. Già il governo italiano aveva applicato il golden power dando il via livera all’operazione pur con dei paletti. Adesso è il turno delle istituzioni continentali. E’ stato ritenuto che l’acquisto del 50,1% di Comau non ha problemi di concorrenza e che le due società non operano in mercati strettamente collegati tra loro. Cambia quindi quella che è la conformazione di una delle realtà più importanti per quanto riguarda il settore, un vero gioiellino che adesso entra in una nuova era della sua storia. Non resta che vedere che effetto avrà tutto questo sugli scenari futuri dell’azienda.
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