La fabbrica inaugurata da Gianni Agnelli chiude defitivamente. E’ la fine di un’era, ecco che cosa sta succedendo.
L’industria dei motori europea sta vivendo un momento di grande crisi. Gli alti costi dell’elettrico, a fronte di una domanda che fatica a decollare come auspicato, e la grande concorrenza delle aziende cinesi, con i loro modelli a basso costo, sono tra i diversi fattori che stanno mettendo in grande difficoltà le aziende europee. Negli ultimi mesi i numeri sono stati per molte aziende inferiori rispetto al passato.
Tra i marchi che sta risentendo di questa situazione c’è anche Stellantis. Il gruppo sta mostrando qualche cenno di ripresa sul mercato dopo un 2024 estremamente difficile. La situazione degli stabilimenti italiani però continua a preoccupare, negli scorsi anni la holding si è dovuta difendere più volte dalle accuse di aver spostato molte delle sue attività all’estero e di avere effettusto numerosi tagli e pause alla produzione negli stabilimenti.
L’azienda, dal suo punto di vista, deve riuscire a mantenere in equilibrio costi e ricavi, e questo comporta anche talvolta dovere prendere drastiche decisioni. In questo senso, nelle ultime ore la notizia arrivata non può che dispiacere l’automotive italiano. Un pezzo di storia della FIAT ha definitivamente chiuso i battenti.
Termoli, chiude il reparto motore Fire
La situazione dello stabilimento di Termoli negli ultimi mesi è stato al centro di grosse polemiche. Nella storica sede FIAT doveva sorgere l’annunciata gigafactory per la realizzazione di batterie, ma il progetto sembra essere al momento in fase di stallo. Dal prossimo anno vi saranno prodotti i cambi elettrificati eDCT, ma il futuro della fabbrica continua a preoccupare sindacati e lavoratori, soprattutto alla luce delle recenti notizie.

Il prossimo 16 Giugno chiuderà infatti ufficialmente i battenti il reparto di Termoli dove venivano prodotti gli storici motori Fire, utilizzati su diversi modelli FIAT, ma anche di altre aziende come Alfa Romeo e Jeep. Ne sono stati prodotti oltre venti milioni nel corso della sua lunghissima storia. E’ la fine di un’era per tutto l’automotive italiano. Una mossa, quella di Stellantis, che era stata già annunciata da lungo tempo, ma che non per questo è meno dolorosa. Da oltre 40 anni, da quando Gianni Agnelli e il presidente della repubblica Pertini lo inaugurarono, questo reparto è stato un punto di riferimento dell’automotive italiano. L’ennesimo che finisce con il chiudere dopo le difficoltà degli ultimi anni, un vero colpo per tutta l’industria.