Codice della Strada, ancora problemi per la normativa: nuovi ricorsi alla Corte Costituzionale, il governo dovrà risolvere la situazione.
Il nuovo Codice della Strada entrato in vigore qualche mese fa, fortemente voluto dal Governo Meloni e in particolare dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, ha ottenuto i primi effetti: come rilevato con soddisfazione dal governo, le nuove norme hanno abbassato il numero di incidenti stradali, e aumentato la sicurezza in strada. Le controversie e le polemiche sulla norma, però, continuano ad essere molte, e toccherà all’esecutivo porre rimedio il prima possibile ai punti che ancora vengono ampiamente contestati.
Con il nuovo Codice della Strada, molte sanzioni sono state inasprite, soprattutto per quanto riguarda le infrazioni ritenute maggiormente responsabili degli incidenti in strada. Tra questi c’è senza dubbio la guida sotto l’effetto di alcool e sostanze stupefacenti. La guida in stato di ebbrezza è giustamente sanzionata duramente, aumenta infatti il rischio di perdere il controllo dell’auto, e va ad intaccare i riflessi e le abilità di guida del conducente. Per questo i limiti sono particolarmente stringenti. Sebbene questo metta tutti d’accordo, alcuni paletti messi dal governo su questo fronte sono stati duramente contestati negli ultimi mesi.
Guida sotto l’effetto di sostanze, critica alle direttive del nuovo Codice
La tolleranza zero per chi guida sotto l’effetto di sostanze è, come detto, ineccepibile, ma il Governo con l’ultimo Codice della Strada ha sancito che non è più obbligatorio provare che il conducente sia sotto l’effetto di sostanze stupefacenti per far scattare la sanzione, ma basta la positività al test. Un aspetto che ha sollevato diverse polemiche. Molti farmaci, infatti, possono fare risultare la positività all’effetto di sostanze, per questo si è richiesto un intervento da parte del governo per avere maggiore chiarezza. Al momento, la norma prevede che dopo il primo test positivo effettuato dalle forze dell’ordine venga fatto un secondo test di conferma, questa volta in laboratorio, per provare la positività. Anche in questo caso però resta la perplessità.

Alcune sostanze, infatti, restano in circolo anche per diversi giorni. Si potrebbe quindi in linea teorica guidare ed essere perfettamente lucudi, ma risultare comunque positivi al test. I problemi, insomma, sono diversi nella normativa, e da più parti viene richiesto un nuovo intervento del Governo in modo da rivedere i parametri in modo che siano più specifici per quanto riguarda il tempo entro cui deve essere stata assunta la sostanza prima di mettersi alla guida per poter far scattare la sanzione, oltre che risolvere la questione dei farmaci.