Giro di vite, ma stavolta non contro gli automobilisti: un nuovo organismo controllerà il corretto uso degli autovelox
Sulla strada i furbetti sono tanti, ma non sempre stanno dietro il volante. Il giro di vite del ministro Salvini mira proprio a coprire quelli nascosti nelle amministrazioni pubbliche. Gli autovelox spuntano come funghi lungo le strade italiane. I comuni incassano milioni di euro dalle multe. E gli automobilisti protestano, convinti che dietro tanti controlli ci sia solo la voglia di fare cassa.
Ora le cose potrebbero cambiare. Il ministro Salvini ha appena firmato un decreto che crea l’Osservatorio nazionale sulle sanzioni stradali. La novità è importante: per la prima volta qualcuno controllerà davvero dove finiscono i soldi delle multe e come vengono usati gli strumenti di controllo della velocità.
Tre teste sono meglio di una, per fare chiarezza
Il nuovo organismo sarà come un grande vigile, ma stavolta prenderà di mira e fischierà infrazioni a tutto il sistema delle multe stradali. A guidarlo ci sarà Simone Baldelli, ex deputato di Forza Italia, nominato presidente. Con lui lavoreranno altre due persone: Fabio Massimo Boniardi, che viene dalla Lega, e Dalila Jolanda Ansalone, attualmente consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Bologna. Resteranno in carica quattro anni, il tempo necessario per scavare a fondo nella questione.
Il loro compito non sarà semplice. Ogni anno dovranno preparare un rapporto dettagliato per il ministro, basandosi sui dati del Ministero dell’Interno e dell’ISTAT. Dovranno verificare se le multe funzionano davvero come deterrente contro gli incidenti. Se i comuni rispettano le regole quando posizionano gli autovelox. Se i soldi incassati vengono spesi nel modo giusto.
Le associazioni dei consumatori potranno dare una mano, segnalando situazioni poco chiare. L’Osservatorio avrà il potere di chiedere spiegazioni alle amministrazioni locali, un po’ come un arbitro che fischia il fallo quando vede qualcosa che non va.
Il nuovo organismo dovrà controllare in particolare due articoli del Codice della Strada: il 142 e il 208. Sono quelli che stabiliscono le regole per le sanzioni e dicono come vanno utilizzati i soldi incassati. Un lavoro che nessuno aveva mai fatto prima in modo sistematico.
La creazione dell’Osservatorio è un segnale forte. Significa che il governo vuole mettere ordine in un settore dove spesso le regole vengono aggirate, a danno di chi guida. Gli automobilisti potranno sapere finalmente se gli autovelox servono davvero per la sicurezza o solo per rimpinguare le casse comunali.
E’ ora che le multe e i controlli non colpiscano sempre gli stessi. Finalmente qualcuno ci ha pensato.