Pessime notizie per il colosso dei motori che evidenzia altre difficoltà dopo la già difficile gestione della bancarotta.
Gestire una grande azienda all’interno del mondo automobilistico odierno non è di certo cosa semplice, soprattutto considerando come le quattro ruote si stiano rivoluzionando. Le vetture elettriche stanno cercando di imporsi in tutto il globo, con i motori che stanno cercando di avvicinarsi quanto più possibile a un’unità di intenti tra le componenti, con le versioni ibride che sono quelle che garantiscono i maggiori vantaggi.
Purtroppo non sono mancati i tracolli finanziari, considerando come ci siano anche stati dei fallimenti per nulla semplici da gestire. Negli USA infatti il mercato a quattro ruote sta subendo una serie di incredibili rallentamenti, con il mercato elettrico che, se in Europa non decolla, nel Nuovo Continente davvero non sembra essere mai nemmeno iniziato come progetto.
Una delle aziende che aveva puntato moltissimo su queste auto è la Fisker, con la casa americana che aveva cercato di dare forma a una serie di SUV ecologici. Non è andato a buon fine questo progetto che si è arenato in seguito soprattutto a una serie di difficoltà in fase di progettazione e a una affidabilità decisamente rivedibile. Ora però spuntano anche altri problemi che dovranno essere risolti.
A quanto pare in casa Fisker vi era solo una gran voglia di chiudere quanto prima il progetto che non aveva garantito di certo i risultati sperati. Lo si vede da come è rimasta la sede della casa a stelle e strisce, con i dirigenti e i lavoratori che non hanno minimamente pensato a come smaltire i rifiuti al suo interno.
A denunciare questo grave fatto ci ha pensato Tony Lenzini, ovvero il rappresentate di Shamrock Properties II, con questi che ha evidenziato come ci siano dei costi non indifferenti per quanto riguarda lo smaltimento di rifiuti pericolosi. La Fisker non ha mantenuto i patti iniziali, dato che era stato annunciato come, anche in seguito alla bancarotta, comunque avrebbe ripulito le stanze prima di andarsene.
Inoltre alcuni materiali li hanno rimossi senza alcun consenso. Questo è ciò che sottolineano diversi testimoni che hanno visto entrare persone per prelevare oggetti. Vi sono inoltre diversi rifiuti chimici che sono del tutto incustoditi e non sono smaltiti. La Fisker dunque concluda la propria esperienza nel mondo dei motori in modo ancora più triste, con la bancarotta che era dunque inevitabile.
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